02/01/12

BEST OF 2011 (kekko)

- Frequenze album duemilaundici (kekko) -


Non è proprio la lista dei dieci dischi più belli del 2011, è più che altro una lista di dieci dischi usciti nel 2011 che meno mi sono sentito in colpa a riascoltare come un cretino durante l’anno. Per così dire. Se metto del testo tra virgolette vuol dire che l’ho scritto io, ma da qualche altra parte. 


J MASCIS – SEVERAL SHADES OF WHY 

Perchè tra tutti quelli che si sono riuniti negli anni ’10, a torto e a ragione, ci sono pochissimi che hanno fatto dischi nuovi, ci sono pochissimi che hanno fatto bei dischi nuovi e ce n’è UNO SOLO che ha cagato fuori tre capolavori. È quello che non ha mai smesso di fare dischi tutti uguali uno all’altro. 
BRUTAL TRUTH – END TIME 

Scherzavo, i gruppi che han fatto uscire dei capolavori post-reunion sono due. 

GAZEBO PENGUINS – LEGNA 

In cui inizio a sbraitare come una vecchia parlando di quanto in mezzo a tutti gli indierockers maledetti che cercano (con successo) di scoparsi le nostre ragazze agli aperitivi trendy del venerdì sera, ci mancasse un gruppo di indierock normale. 

BILL CALLAHAN – APOCALYPSE 

America. 

CRASH OF RHINOS – DISTAL 

Più o meno come i Gazebo Penguins, ma loro sono inglesi e più tipo postrock. 

RIHANNA – TALK THAT TALK 

Ho ascoltato un sacco di pop nel 2011, a torto o a ragione. Rihanna fa parte della seconda. 

RADIOHEAD – THE KING OF LIMBS 

Non sono un fan dei Radiohead, ODIO i Radiohead da Kid A in poi. A parte questo disco, che è bellissimo e scioltissimo e per niente peloso. 

THE RAPTURE – IN THE GRACE OF YOUR LOVE 

“suona come le ultime scene di Un mercoledì da leoni: ritrovarsi in una pista da ballo semideserta con la musica a palla e sorrisi e lacrime che sgorgano più o meno in egual misura, mentre il mondo intorno si sgretola come dentro Inception. Quando Luke Jenner urla don’t ever look back nell’iniziale Sail Away, sembra una voce dentro al nostro cervello. Massimo rispetto.” 


BLACK SUN – TWILIGHT OF THE GODS 

Il disco INCAZZO dell’anno. Roba becerissima, volgare, monocorde, piatta e fuori moda. Non ve lo consiglio. 


CAVE IN – WHITE SILENCE (qui)

“il bignami di tutte le cose che i quattro membri della band hanno mai suonato nei dodicimila gruppi a cui hanno preso parte, concedendo ad ognuna non più di due minuti, cucendo tutto assieme alla Frankenstein maniera e suonandolo con una violenza che pure Dave Curran si dovrebbe togliere il cappello.” 


Seguono dieci dischi che ho purgato dalla lista e ho comunque amato quest’anno: Earth, Machine Head, Com Truise, Lady Gaga, Do Nascimiento, Raein, Vaz, Neon Indian, Moha!, Three In One Gentleman Suit, Surgeon, Robert Hood, Melvins live, Yuck, forse Fucked Up, Kaos e altre cose simili. 
Sono di più: scegliete i vostri dieci preferiti. 

Alla voce RISTAMPE: il disco dei Verme su To Lose La Track, la raccolta dei primi anni degli Anal Cunt uscita adesso per Relapse. 
Primo posto insindacabile, disco degli anni zero, LAGHETTO – IL CORAGGIO DI NON SUONARE (discografia completa).



Alla voce COMPILATION, non saprei.
Non riconosco il genere discografico “compilation, avevo fatto anche un pippone sul mio blog nel quale insomma, ciao ciao) Per salvare capra e cavoli dovrei linkarmi al sito di Soul Jazz e linkare una raccolta a caso, ma non vi voglio prendere per il culo. La colonna sonora di Drive ha due bei pezzi.


Alla voce PEZZI PREFERITI non vorrei fare un torto a nessuno ma

Gazebo Penguins – Senza di te
The Rapture – Rollercoaster
Bill Callahan – America!
J Mascis – Several Shades of Why
Kavinsky & Lovefoxxx – Nightcall

Nightcall (feat. Lovefoxxx)

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