The Gun Club
Lucky Jim
(Bang! Records, 2011)
Non ho mai nascosto l’amore viscerale per questa band di Los Angeles. Ne sono la riprova vari post su queste pagine dedicate a loro, a Jeffrey Lee Pierce, leader carismatico e maledetto del gruppo, o a progetti musicali che ne gravitano intorno.
Con cura certosina, nel tempo, ho cercato di procurarmi su vinile ogni loro singolo album (ristampe in alcuni casi, prime stampe nella migliore delle ipotesi), compreso quel difficile da reperire Pastoral Hide & Seek.
Ma Lucky Jim proprio non lo trovavo.
Di recente, invece, una newsletter musicale riportava la notizia della ristampa di quest'opera, datata 1993. Ed è con il cuore colmo di gioia che vi consiglio di prenotare senza ulteriori indugi la vostra copia dell’ellepì, opera ultima a segnare la “rinascita prima della morte” del genio creativo di Lee Pierce.
Di recente, invece, una newsletter musicale riportava la notizia della ristampa di quest'opera, datata 1993. Ed è con il cuore colmo di gioia che vi consiglio di prenotare senza ulteriori indugi la vostra copia dell’ellepì, opera ultima a segnare la “rinascita prima della morte” del genio creativo di Lee Pierce.
Se i primi due album sono IL punto di riferimento, capolavori indiscussi della genesi del blues-punk , gli album successivi, ad eccezione di alcune perle, possono quasi considerarsi opere minori, segnate da un appassimento del fuoco che ne avvolgeva l’anima, come ripuliti e salvati dall’alienazione e dal disagio che grondavano dai solchi dei dischi precedenti.
Ma con Lucky Jim la storia cambia nuovamente. A tre anni da quella che sarebbe stata la sua morte, Jeffrey Lee Pierce firma il suo ultimo capolavoro. Distante dalle sonorità voodoo dei primi ’80, è con meno ferocia che dipinge il suo inferno. Tutto urla rassegnata disperazione e solitudine. Il “Fortunato” Jim se n’era andato chissà dove, così come il suo chitarrista Kid Congo Power (chitarrista anche dei Cramps), co-fondatore della band e suo buon amico. Così Jeffrey si ritrovò ad imbracciare la chitarra solista e a dover scrivere, ancora una volta, pagine di blues sconosciute a molti ma indimenticabili per chi ha saputo bruciare un po’ insieme a lui.
Qui di seguito l’evocativo (e non ufficiale) video per la traccia “Lucky Jim”, con le immagini tratte dal documentario “Salesman” di Albert e David Maysles, sui venditori porta-a-porta di Bibbie.
Marco Rota
Nessun commento:
Posta un commento