Il seguente pezzo non parla di nulla e la sfida con me stesso, che essendo una sorta di coscienza collettiva è anche un po’ la sfida contro di voi e contro –appunto- la coscienza collettiva, è di tenerlo in piedi per due o tremila battute facendo bene attenzione a non usare la scusa del niente per parlare di qualcosa. Il seguente pezzo contiene citazioni di Wittgenstein, Theodor Adorno, Woody Allen, Erodoto, Tito Livio, Lino Banksy, Matteo Cappereo, Ale Franchini, Gesù Cristo, Martin Luther King, Matteo Cappereo, Malika Ayane, Jean Baudrillard, Stanley Kubrick, Oscar Luigi Scalfaro e i Bongzilla. Le citazioni dei suddetti personaggi ovviamente si limitano all’elenco di cui sopra, più ovviamente John Cage –riguardo al quale potrei sbattervi in faccia l’irragionevole ipotesi che non citare John Cage sia una citazione di John Cage, cosa che se fossimo in un’aula universitaria (non una di quelle che ho frequentato, dico in generale) manderebbe in fibrillazione i secchioni della prima fila per almeno un minuto e mezzo. Questo pezzo non parla di nulla in seguito a una precisa scelta culturale e stilistica e NON in seguito ad una reale mancanza di argomenti, perché tra ieri e oggi ho ascoltato ben tre dischi nuovi di gruppi che non nomino, in parte per via del fatto che nominarli sarebbe parlare di loro e in parte per via del fatto che non ricordo bene se due dei tre gruppi si chiamino come mi sembra di ricordare effettivamente. E soprattutto c’è un treno di concerti che vorrei consigliarvi, alcuni dei quali non fanno parte per un cazzo del pedigree di Frequenze Indipendenti e quindi in qualche modo suonerebbero come consigli inediti acuti E forse persino indicativi del fatto che FI dà voce alle voci di dissenso –cosa di cui non mi fregherebbe un cazzo. Potrei persino sostenere la teoria che questi posti al momento sono i posti migliori d’Italia per vedersi gli artisti live, ma voi non avete idea di dove mi trovo mentre sto scrivendo questo pezzo e persino io non ho idea di dove sarò precisamente quando questo pezzo sarà pubblicato e/o apparirà sul feedreader e/o verrà letto da voi e/o verrà letto da me e/o genererà il primo commento, ovviamente qualcosa sul genere kekko sei ridicolo a cui risponderò altrettanto ovviamente sostenendo che l’attributo “ridicolo” non è affatto pertinente, specie in un blog, specie in un blog che non ha cura di stabilire ex-ante le regole di etichetta e ANZI –ma niente ANZI, fissare troppi ANZI sarebbe in qualche modo parlare di questo blog e quindi segnare un territorio che al momento non sto nemmeno calpestando e che tra le altre cose mi porterebbe a parlare di questo blog invece che a non parlare di niente, ma ho comunque assommato abbastanza righe da perdere il filo del periodo che sto ancora scrivendo e in qualche modo il fatto di essere arrivato a 3120 battute comprese quelle che state ancora leggendo mi fa pensare di aver vinto la scommessa di cui sopra (ma NON queste tra parentesi), persa nel momento in cui la ricordo e in qualche modo faccio girare il pezzo intorno ad una sfida con me stesso piuttosto che su nulla, appunto. Tanto non c’era alcun premio in palio.
Nessun commento:
Posta un commento