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JAILL
That's How We Burn
That's How We Burn
2010 - Sub Pop
Il presupposto è che non ho un grande feeling con le indie band. Sono abituato a strumenti che suonano come devono suonare e a voci intonate. A me tutti questi suonetti impastati, vocine stridule e finti punk stonati che vogliono fare i punk veri, mi stanno sulle palle. Non per niente la maggior parte di queste new entry, dal vivo suonano peggio di tuo nipote di 5 anni.
Ed è per questo che anche solo la copertina di questo disco e il nome del gruppo mi facevano puzza da dieci metri. Ma dar tutto per scontato è uno sbaglio madornale: sempre ascoltare prima di parlare.
Ebbene (on my face), "That's How We Burn" non è il solito casino di suoni e squittii ma un impasto dagli ingredienti ben distinti, voce compresa. Occhio all'etichetta: Sub Pop conta, siamo su un rock comprensibile e qualitativamente più che accettabile. Strizzate le uscite di questa label e ne uscirà sempre una viscosa componente pop, ottima contro le otiti da intransigenza.
Dai muscoli psychedelic-oriented di The Stroller, primo brano/hit (vedi video), fino ai quattro quarti accellerati della ballata uptempo che da il titolo all'album, ultima in scaletta, si assimila una quantità di endorfine piuttosto variegata.
Sebbene si passi da riferimenti variabili (primi Rem, Walkmen, Pavement, 60's pop) c'è una insistente patina anni '90 in più o meno tutto il disco: una paranoia lontana tenuta su dalle melodie di chitarra e da una voce leggermente claustrofobica che-toglie-piuttosto-che-dare.
Fatto sta che "That's How We Burn", di primo impatto, potrebbe essere spacciato per una gozzoviglia estiva ma, anche se la brevità della piéce gioca a questo pro, non lo è. L'ondina del mare la vedi, ma a volte più dal finestrino di un autobus di passaggio, piuttosto che dalla sabbia di una spiaggia.
(Anche) per questo l'effetto che provoca è totalmente diverso rispetto a quello di che-dio-me-ne-scampi-Best Coast-Wavves-e-roba-simile. Oltretutto, i quattro della band suonano insieme già da qualcosa come 8 anni e le loro facce non sono certo quelle di ragazzini imberbi.
La ciccia c'è. E si sente. Buon ascolto.
La ciccia c'è. E si sente. Buon ascolto.
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