Jamie Lidell, che fenomeno: dai tecnicismi elettronici dei SuperCollider (con C. Vogel) al funk/soul in purezza dell'album Jim, senza passare dal via.
Nell'oceano musicale che divide quelle due sponde apparentemente tanto lontane, è lì che vive Jamie. Un oceano aperto, divertente e, soprattutto, in continua espansione.
Nell'oceano musicale che divide quelle due sponde apparentemente tanto lontane, è lì che vive Jamie. Un oceano aperto, divertente e, soprattutto, in continua espansione.
Compass è il lavoro che più rispecchia talento e conoscenza musicale. Un gioco di specchi a volte impressionante che porta a chiederti quale sarà la nuova sponda dove attraccare.
Non è un album che arriva subito: la linea che unisce i brani è tutt'altro che sottile e monocromatica, gli esperimenti sonori sono tanti e per apprezzarli tutti ci vuole tempo.
Si comincia con Completely Exposed, un R'n'B che ha le stesse caratteristiche di un frutto in frigo da un mese: tonico e deteriorato. E' il beat-box-man-Lidell a dare l'incedere, e un basso andato a male a sparare il groove. Cos'è Prince? D'Angelo? Marvin Gaye in acido? Non lo so, andiamo avanti. Your Sweet Boom fa sentire che la sala di registrazione è quella di Beck (non dico altro) mentre She Needs Me porta tutti a fare un giro nel soul di Philadelphia, con Teddy Pendergrass come cicerone.
Un impressione: o Lidell ha ascoltato parecchi dischi dei Parliament ultimamente oppure è Bootsie Collins che segretamente suona il basso. Una delle 2 opzioni.
You Are Waking fa esattamente quello che dice: una batteria sincopata desta come una sveglia alle 5 di mattina, un piano sghembo e una chitarra presa dal bidone dell'immondizia fanno il resto: è ora di muoversi, non c'è tempo per pensare.
Ecco allora il nocciolo della questione, la title-track Compass, un brano di una bellezza maestosa, un viaggio acustico/percussivo fra una straordinaria serie di armonie non solo vocali. Un gioiello che fa pensare a quanto abbia da regalare il talento di questo artista.
Ecco allora il nocciolo della questione, la title-track Compass, un brano di una bellezza maestosa, un viaggio acustico/percussivo fra una straordinaria serie di armonie non solo vocali. Un gioiello che fa pensare a quanto abbia da regalare il talento di questo artista.
Lidell migliora col passare del tempo e comincia ad emanare una certa imponenza. Non per niente l'album, all'ombra di un grammofono anni '30, termina con You See My Light.
La vediamo eccome la tua luce, Jamie.
La vediamo eccome la tua luce, Jamie.
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Jamie Lidell sarà, insieme a Gil Scott Heron, Gonjasufi, Phenomenal Handclap Band e tanti altri, il protagonista, fra un paio di giorni, del sabato sera di DISSONANZE (da domani a domenica) fra le mura della città eterna.
E' probabile che uno schieramento musicale simile non ricapiti mai più, così, in un sol boccone, in italia. Mai come questa volta, quindi, consigliamo un bel weekend romano: voi portate il sorriso, tutto il resto è servito.
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