Canzone dalla melodia tanto dolce quanto dalla storia tormentata. Quattro ragazzine di New York, le Chiffons, hanno un sostenitore: Ronnie Mack. Ha scritto per loro "He’s So Fine" ma nessuna grande casa discografica vuole pubblicare il pezzo. Il 45 giri uscì sotto una piccola etichetta, la Laurie e grazie al passaparola e alla programmazione radiofonica nel marzo del ’63 è 1° negli Stati Uniti. Purtroppo Ronnie Mack riceverà il disco d’oro solo sul letto d’ospedale dove morirà poche settimane dopo per un male incurabile. Sette anni più tardi George Harrison viene accusato di aver copiato la sua stupenda "My Sweet Lord" (1° in Usa e Gran Bretagna nel’70) da questa He’s So Fine. Nel 1976 i giudici della corte stabiliranno che le due canzoni sono identiche, costringendo Harrison a restituire tutte le royalties e a pagare una multa di 587 mila dollari.
A sua discolpa George dichiarò sempre di essersi ispirato a "Oh, Happy Day" e di conoscere solo vagamente il pezzo delle Chiffons, ma la sentenza pose una parola definitiva a sfavore di Harrison, anche se il plagio fu definito "non intenzionale". Ad ogni buon conto, e per evitare ogni ulteriore possibilità di controversia, l'ex-Beatle acquistò i diritti del brano delle Chiffons. Alcuni anni dopo le stesse Chiffons registrarono a loro volta My Sweet Lord.
>>The Chiffons - He's so fine (1962)
>>George Harrison - My sweet lord (1970)
1 commento:
My Sweet Lord fu prodotta da Harrison e Phil Spector.
Passi che Harrison, per motivi suoi, non avesse mai sentito il brano delle Chiffons (un mese intero in testa alle classifiche americane, piuttosto incredibile in verità).
Ma che non lo conoscesse Spector, il re delle Girls band, beh, questo è impossibile.
Ci hanno provato dai.
E hanno fatto bene ad esagerare: non è plagio, è lo stesso pezzo!
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