Strana storia di coincidenze fortunate quella degli Space, synth band innamorata delle colonne sonore di fantascienza e del sound robotico moroderiano, fondata a Marsiglia nel 1977 da Didier Marouani, ex studente di pianoforte al conservatorio di Parigi e futuro virtuoso dei sintetizzatori. Subito pubblicarono il primo album, Magic Fly, la cui title track, composta inizialmente come sigla per una trasmissione sull'astrologia e poi fortunatamente scartata dalla redazione in favore di un'altra di Gino Soccio (quello dei Visitors), ottenne un enorme successo internazionale (primo posto in diciassette paesi tra cui l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti) che valse un ricco contratto con l'etichetta statunitense Casablanca. Evento raro per un pezzo interamente strumentale. Il successo fu replicato anche dai due album successivi, Deliverance (quattro dischi d'oro in patria) e Just Blue pubblicati rispettivamente nel 1978 e nel 1979. Dopodichè Marouani abbandonò il gruppo all'apice per disaccordi sfociati nell'annullamento di un concerto sotto la torre Eiffel ed entrarono un chitarrista, Patrice Tison, insieme al bassista Jannick Top, in aggiunta ai due membri superstiti Joe Hammer e Roland Romanelli. Con la nuova formazione verrà inciso nel 1980 Deeper Zone, ultimo lavoro del gruppo che non otterrà gli stessi riscontri di vendite dei precedenti. Nello stesso anno il gruppo, ormai logoro e demotivato si sciolse. Ma la via per il futuro successo dei nipotini delle stelle (Daft Punk, Air, Phoenix, Tellier) era già stata tracciata.
Nessun commento:
Posta un commento