08/06/09

TERRY, PATRIMONIO UNESCO

- Frequenze Old School -



Leggenda del folk nero americano, “fratello” stimato da Curtis Mayfield e Gill Scott Heron, nasce artisticamente a Chicago suonando dal vivo nei localetti della sua città. Restò fuori dai meritocratici anni settanta fino al 79, quando con “Sign of the Times” entra prepotentemente in classifica per poi ricadere nuovamente nell'ombra per tutti gli anni '80. Dopo circa un ventennio di inattività (lavorava come tecnico informatico), e grazie all'orecchio fine di Gilles Peterson che cominciò a programmare i suoi vecchi dischi alla BBC1, ha saputo riconquistare una seconda giovinezza rapendo il cuore e l’anima di molti appassionati grazie alla sua personale fusione tra folk, soul, jazz e misticismo. Uno stile unico e particolarissimo che suggerisce dolcezza e energia attraverso interpretazioni manifesto di bellezza infinita. Una voce profonda, abissale tanto quanto la Simone o Anthony. I suoi album migliori ‘What Color Is Love’ e ‘Occasional Rain’, pubblicati all’inizio degli anni 70, ed allora praticamente sconosciuti al grande pubblico, oggi sono considerati must. Indispensabili. Musica priva del minimo ego, fluida e evocativa con ritmiche in crescendo che trascinano l’immaginazione in territori fantastici. Un patrimonio dell'Unesco perpetrato negli ultimi anni in divesi progetti discografici da grandi musicisti inglesi. Consegnati alla storia recente i duetti con Paul Weller (Brother To Brother), Beth Orton, Massive Attack (Live With Me) e diverse altre collaborazioni con 4 Hero, Koop e Zero 7.


Terry Callier
'Love theme from Spartacus' (Zero 7 remix)
1997

Terry Callier
'Holdin'on (to your love)'
1978



1 commento:

Deni ha detto...

The New Folk Sound (l'album della foto) è uno dei migliori investimenti acustici che un amante della musica può fare nella vita.
SPETTACOLARE.

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