- Recensioni n. 94-99/08 -
Woven Hand
Ten Stones
2008 Sounds Familyre
Fin dall'alba dei tempi, le peripezie del mondo e dei suoi abitanti, gli amori insoddisfatti, le vaghe tristezze e le gioie più inebrianti hanno trovato la forma più semplice di espressione nella musica e nella poesia. Ci sono artisti che, da sempre, raccolgono queste arti, esseri umani che danno forma ad odi spensierate, graffianti sdegni contro il potere, amorevoli serenate, accuse verso donne irriconoscenti, preghiere, vere e proprie rivolte. Corti medievali, vicoli di strade, treni merci, "crossroads" o affermati teatri, non esiste un luogo esatto dove confinare queste figure, fantasmi che prendono per mano gli umori della gente, appaiono e scompaiono, poeti solitari le cui singole note sono così potenti da sembrare suonate da intere orchestre. Chi lo conosce, sa che il pastore di anime Edwards (aka Woven Hand) è tutto questo e molto di più. Un portatore di salvezza. Un predicatore in un limbo perenne fra estasi e dannazione. Ten Stones suona molto più Sixteen Horse Power rispetto ai precedenti, con distorsioni sature in primo piano e un songwriting ai massimi liveli dall'inizio alla fine. La cover sghemba e splendente di Quiet Night of Quiet Stars di Jobim e la dolce ferocia di Beautiful Axe paiono indicare le uniche vie di salvezza da una imminente catastrofe. Un disco che, come David Eugene Edwards ci ha abituati, salverà le nostre anime dopo averle catapultate in una livida apocalisse.
Sabato 29 Novembre in concerto al Bronson di Ravenna.
(Mp3) Woven Hand - Kicking Bird
Mogwai
The Hawk is Howling
2008 Pias Belgium
Per ciò che ci riguarda una più che degna continuazione del lavoro che la band sta compiendo da anni a questa parte. Il post rock dei Mogwai si apre in suites lunghe chilometri, dense ed incandescenti come lava appena eruttata. Tracce perse in oceani profondi o in spazi cosmici, ciascuna avvolta da una magia sonora unica e difficilmente descrivibile. Per tutti i fan della band e per chi desidera provare nuove equazioni sonore, col doppio rischio di rimanere incantati /ipnotizzati o direttamente spiazzati dalle numerose diversificazioni strumentali degli scozzesi. Una nota per i fan: The Hawk is Howling (oltre all'edizione in vinile) viene distribuito in edizione limitata su CD+DVD con speciale materiale extra, tra cui il film Adelia I Want To Love, girato dal mago della Blogotheque Vincent Moon.
Vari
Jump Back
2008 Le Smoke Disques
Tre righe-tre per segnalare questa simpatica compilation che può contare sulle perle del padrino del Soul reinterpretate da eclettiche formazioni di mezzo mondo. Brani incisi tra fine 60 e inizio 70, in un’esplosione di coloriture Funk, per un totale di 19 brani non mixati. Non male. James Brown still Lives!
Golden Animals
Free Your Mind and Win a Pony
2008 Happy Parts Recordings
Era il 30 novembre 2007. I Golden Animals avevano bussato alla buchetta della nostra posta e noi avevamo risposto con una segnalazione immediata. All'epoca, mettevamo in discussione la stimolante integrità di questa band con un probabile approdo ad una etichetta più consolidata. Così non è stato. La Happy Parts Recordings, alla lunga, è riuscita a tenersi stretta questo duo che, oggi, dopo un interessante Ep omonimo (andato esaurito in breve tempo, ma ancora disponibile al link del nostro precedente post - vedi qui sopra - ancora per poco!) mostra le proprie capacità nel grande oceano della distribuzione con Free Your Mind and Win a Pony, un album indubbiamente piacevole. Paesaggi sud californiani incorniciati con gusto tipicamente country/rock'n'roll, una cavalcata in lande fatte di sole, rocce e sabbia, accompagnati da una chitarra che sovente viene accarezzata da un ditale slide e un approccio che riporta direttamente alla fine dei sixties con un occhio strizzato al rythm'n'blues e l'altro ai figli dei fiori e alla psichedelia. Devendra Banhart guarda stupito. Ne sentiremo parlare.
(Mp3) Golden Animals - The Steady Roller
Antony and The Johnsons
Another World Ep
2008 Rough Trade
Passate le speculazioni collaborative (vedi per esempio Hercules Love Affair e, più recentemente, Bjork), Antony è tornato alla cosa che sà fare meglio di tutte: la poesia. La densità emozionale di Another World Ep è di alto livello, più o meno dalle parti di I'm a Bird Now, tuttavia non si sposta di un millimetro da ciò fino ad ora prodotto. Questa situazione è, da una parte (quella dei fans) rincuorante, e dall'altra dannatamente ripetitiva. E come tutte le cose che si ripetono costantemente, anche se bellissime, perdono forza col passare del tempo. Non è un male, sia chiaro. Però uno come Antony Hegarty può muoversi da dov'è (e lo ha dimostrato donando voce, spessore e fama a progetti altrui) e dimostrare a tutti che non è solo lì, nel caldo cantuccio di un intimo palco costantemente ovattato, l'ercolina forza della sua musica. Sta nei sinonimi di procedere il senso di questi brevi pensieri: proseguire, seguitare, avanzare. In questo sei il migliore Antony, ma non fermarti qui, ti prego.
Ps: in costante attesa di The Crying Light - 2009.
Cut Copy
In Ghost Colours
2008 Modular
Il primo aggettivo che mi viene in mente dopo aver ascoltato Cut Copy è: bilanciato. Gli australiani, dai tempi di Bright Like Neon Love, sono i più compassati e stilosi produttori di musica da ballo che il pianeta conosca, dei soppesatori di suoni, mai troppo lontani dal cuore, mai troppo vicini al cervello. Lontani dai martellanti suoni francesi post Daft Punk, ammiccanti quanto basta allo strapotere del synth, fedeli discepoli della musica suonata, Whitford, Hoey & Scott rappresentano il vero compromesso fra il pop (con palesi richiami agli anni ottanta) e la dance pura e semplice. In Ghost Colour è un disco dai toni caldi, senza vistosi acuti, con il solo waveoso attacco di So Haunted a donare qualche spigolo. Brani che portano in pista le ragazze e fanno bere qualche drink in più ai maschietti, la colonna sonora ideale per gli Yuppies del 2000. Qualcuno ricorda lo slogan mid-eighties della Lancia Y ? "Piace alla gente che piace". La Modular ne è felice.
(Mp3) Cut Copy - Hearts On Fire
Ten Stones
2008 Sounds Familyre
Fin dall'alba dei tempi, le peripezie del mondo e dei suoi abitanti, gli amori insoddisfatti, le vaghe tristezze e le gioie più inebrianti hanno trovato la forma più semplice di espressione nella musica e nella poesia. Ci sono artisti che, da sempre, raccolgono queste arti, esseri umani che danno forma ad odi spensierate, graffianti sdegni contro il potere, amorevoli serenate, accuse verso donne irriconoscenti, preghiere, vere e proprie rivolte. Corti medievali, vicoli di strade, treni merci, "crossroads" o affermati teatri, non esiste un luogo esatto dove confinare queste figure, fantasmi che prendono per mano gli umori della gente, appaiono e scompaiono, poeti solitari le cui singole note sono così potenti da sembrare suonate da intere orchestre. Chi lo conosce, sa che il pastore di anime Edwards (aka Woven Hand) è tutto questo e molto di più. Un portatore di salvezza. Un predicatore in un limbo perenne fra estasi e dannazione. Ten Stones suona molto più Sixteen Horse Power rispetto ai precedenti, con distorsioni sature in primo piano e un songwriting ai massimi liveli dall'inizio alla fine. La cover sghemba e splendente di Quiet Night of Quiet Stars di Jobim e la dolce ferocia di Beautiful Axe paiono indicare le uniche vie di salvezza da una imminente catastrofe. Un disco che, come David Eugene Edwards ci ha abituati, salverà le nostre anime dopo averle catapultate in una livida apocalisse.
Sabato 29 Novembre in concerto al Bronson di Ravenna.
(Mp3) Woven Hand - Kicking Bird
Mogwai
The Hawk is Howling
2008 Pias Belgium
Per ciò che ci riguarda una più che degna continuazione del lavoro che la band sta compiendo da anni a questa parte. Il post rock dei Mogwai si apre in suites lunghe chilometri, dense ed incandescenti come lava appena eruttata. Tracce perse in oceani profondi o in spazi cosmici, ciascuna avvolta da una magia sonora unica e difficilmente descrivibile. Per tutti i fan della band e per chi desidera provare nuove equazioni sonore, col doppio rischio di rimanere incantati /ipnotizzati o direttamente spiazzati dalle numerose diversificazioni strumentali degli scozzesi. Una nota per i fan: The Hawk is Howling (oltre all'edizione in vinile) viene distribuito in edizione limitata su CD+DVD con speciale materiale extra, tra cui il film Adelia I Want To Love, girato dal mago della Blogotheque Vincent Moon.
Vari
Jump Back
2008 Le Smoke Disques
Tre righe-tre per segnalare questa simpatica compilation che può contare sulle perle del padrino del Soul reinterpretate da eclettiche formazioni di mezzo mondo. Brani incisi tra fine 60 e inizio 70, in un’esplosione di coloriture Funk, per un totale di 19 brani non mixati. Non male. James Brown still Lives!
Golden Animals
Free Your Mind and Win a Pony
2008 Happy Parts Recordings
Era il 30 novembre 2007. I Golden Animals avevano bussato alla buchetta della nostra posta e noi avevamo risposto con una segnalazione immediata. All'epoca, mettevamo in discussione la stimolante integrità di questa band con un probabile approdo ad una etichetta più consolidata. Così non è stato. La Happy Parts Recordings, alla lunga, è riuscita a tenersi stretta questo duo che, oggi, dopo un interessante Ep omonimo (andato esaurito in breve tempo, ma ancora disponibile al link del nostro precedente post - vedi qui sopra - ancora per poco!) mostra le proprie capacità nel grande oceano della distribuzione con Free Your Mind and Win a Pony, un album indubbiamente piacevole. Paesaggi sud californiani incorniciati con gusto tipicamente country/rock'n'roll, una cavalcata in lande fatte di sole, rocce e sabbia, accompagnati da una chitarra che sovente viene accarezzata da un ditale slide e un approccio che riporta direttamente alla fine dei sixties con un occhio strizzato al rythm'n'blues e l'altro ai figli dei fiori e alla psichedelia. Devendra Banhart guarda stupito. Ne sentiremo parlare.
(Mp3) Golden Animals - The Steady Roller
Antony and The Johnsons
Another World Ep
2008 Rough Trade
Passate le speculazioni collaborative (vedi per esempio Hercules Love Affair e, più recentemente, Bjork), Antony è tornato alla cosa che sà fare meglio di tutte: la poesia. La densità emozionale di Another World Ep è di alto livello, più o meno dalle parti di I'm a Bird Now, tuttavia non si sposta di un millimetro da ciò fino ad ora prodotto. Questa situazione è, da una parte (quella dei fans) rincuorante, e dall'altra dannatamente ripetitiva. E come tutte le cose che si ripetono costantemente, anche se bellissime, perdono forza col passare del tempo. Non è un male, sia chiaro. Però uno come Antony Hegarty può muoversi da dov'è (e lo ha dimostrato donando voce, spessore e fama a progetti altrui) e dimostrare a tutti che non è solo lì, nel caldo cantuccio di un intimo palco costantemente ovattato, l'ercolina forza della sua musica. Sta nei sinonimi di procedere il senso di questi brevi pensieri: proseguire, seguitare, avanzare. In questo sei il migliore Antony, ma non fermarti qui, ti prego.
Ps: in costante attesa di The Crying Light - 2009.
Cut Copy
In Ghost Colours
2008 Modular
Il primo aggettivo che mi viene in mente dopo aver ascoltato Cut Copy è: bilanciato. Gli australiani, dai tempi di Bright Like Neon Love, sono i più compassati e stilosi produttori di musica da ballo che il pianeta conosca, dei soppesatori di suoni, mai troppo lontani dal cuore, mai troppo vicini al cervello. Lontani dai martellanti suoni francesi post Daft Punk, ammiccanti quanto basta allo strapotere del synth, fedeli discepoli della musica suonata, Whitford, Hoey & Scott rappresentano il vero compromesso fra il pop (con palesi richiami agli anni ottanta) e la dance pura e semplice. In Ghost Colour è un disco dai toni caldi, senza vistosi acuti, con il solo waveoso attacco di So Haunted a donare qualche spigolo. Brani che portano in pista le ragazze e fanno bere qualche drink in più ai maschietti, la colonna sonora ideale per gli Yuppies del 2000. Qualcuno ricorda lo slogan mid-eighties della Lancia Y ? "Piace alla gente che piace". La Modular ne è felice.
(Mp3) Cut Copy - Hearts On Fire
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