11/06/08

SOUL FU**ING VIBES

- Frequenze Soul Choices -


Dopo il Gospel e il Blues, il Soul è il simbolo della musica nera per eccellenza ed è stato per oltre vent'anni ('50-'70) dominatore indiscusso delle classifiche Americane (e non solo). Nei '60 (soprattutto) rappresentò la musica del disimpegno giovanile, dell' ottimismo ad oltranza nonchè la colonna sonora da ballo per eccellenza. Nella cultura generale, il termine Soul è strettamente legato a nomi come Ray Charles, James Brown, Otis Redding, Nina Simone (etc.), tuttavia, una cosa molto interessante da sapere è che furono i produttori i veri "registi" di questo movimento e del sound dei rispettivi musicisti. Furono loro a scriverne i successi, a deciderne l'arrangiamento, a sceglierne gli strumentisti. In pratica ciascun gruppo di produttori era responsabile del sound della propria casa, e per questo motivo, le varie correnti del soul si identificarono con altrettante case discografiche: l'Atlantic, la Stax, la Motown e la International le più importanti , con epicentri a Chicago, Memphis, Detroit e Philadelphia.
La richiesta di molti classici del genere, in questi ultimi anni, ha spinto queste stesse case discografiche a ristampare moltissimi dischi e ha portato un notevole beneficio anche alle nuove etichette con questo tipo di groove (magari attualizzato) nel cuore: Warp, Souljazz, Freestyle, Vampi Soul, Tru Thoughts, Wild Kingdome, Daptone, Record Kicks, solo per indicarne alcune. Delizioso miele per esigenti palati.

Recensioni n. 62-64/2008
Baby Charles - The Solution - Sharon Jones and the Dap-Kings

Detto questo, il 2008 (come già fatto notare giorni fa) è stato testimone dei Soul-exploit di Jamie Lidell e, ultimamente, di Eli "Paperboy" Reed (recensiti entrambi su questi lidi - vedi colonna "Reviews" qui a fianco), ma non solo: altre produzioni sui generis richiamano una dovuta attenzione. Per questo motivo, ecco una selezione di 3 dischi rappresentativi di ciò che di meglio ha sfornato quest'anno. Qui non si sbaglia. Garantito.

Baby Charles
Baby Charles
2008 Record Kicks

"Il 2008 è l'anno del fragoroso arrivo di una potentissima nuova scena Soul/Funk". Non possiamo che essere d'accordo con il recente commento della rivista Mojo, concordando che Baby Charles possa diventare una regnante di questo movimento nel giro di pochi mesi. Il trio di singoli che hanno preceduto l'uscita dell'album sono stati come lampi fragorosi prima di un grosso tuono. Dionne Charles arriva da Brighton, Inghilterra e porta con se una voce e un groove unici e una band in grado di miscelare influenze diverse e farle confluire in un unico e solido funk-style. La potente apertura soul di Treading Water ha un giro di basso di ispirazione latin che riporta ai lavori targati Joe Bataan e Mongo Santamaria, Hard Man e No Controlling Me pompano James Brown nel loro cuore; Invisible sembra un brano dei Metrics e ci sono tracce di spumeggiante Jazz Egiziano nella strumentale The Sphinx (la Sfinge, appunto). Le cover di I Bet You Look Good On The Dancefloor degli Arctic Monkeys e una bella versione di This Time di Dj Shadows portano il disco su terreni più facilmente avvicinabili dai più giovani e la hit Back Of My Hand, ad oggi, è un must di ogni funk-club europeo.

(Mp3) Baby Charles - I Bet You Look Good On The Dancefloor (Arctic Monkeys Cover)

The Solution
Will Not Be Televised
2008 Wild Kingdom

Secondo esplosivo capitolo della collaborazione R'n'B/Soul tra Scott Morgan (Sonic's Rendezvous Band) e Nicke Andersson (Hellacopters). "Ho incontrato Scott Morgan nel 1998 quando la mia band suonò per la prima volta a NYC" afferma Andersson. "Fu una cosa molto importante per noi suonare con la Sonic’s Rendezvous Band di Detroit (che Scott aveva formato con l’ex chitarrista degli MC5 Fred Smith all’inizio degli anni ’70 dopo lo scioglimento delle precedenti band in cui aveva militato - The Rationals e The Lightning -) che era, ed è ancora, una delle principali fonti d’ispirazione per la nostra musica. "Penso che Scott abbia quel qualcosa in più di cui ogni grande cantante avrebbe bisogno. Ho realizzato solo più tardi di cosa si trattava e penso si chiami “anima” (soul)".
Motown style, il succo dell' R'n'b sixties sound di stanza a Chicago e Detroit, roba che dovrebbe essere suonata ad ogni party che si rispetti.

(Mp3) The Solution - Had You Told It Like It Was

Sharon Jones and The Dap-Kings
100 Days, 100 Nights
2008 Daptone

Un esercizio Soul. Un completo calarsi nel periodo dei Walking Bass, delle grandi back-lines di fiati, delle chitarre saltellanti e dei giri r'n'b di pianoforti che occupavano quasi la metà dei palchi dei Club di allora. Questo terzo album della regina Jones ricrea un'era perduta nella nebbia con uno stile che ricalca in tutto e per tutto quello delle migliori female voices dei sixties. Una voce potente che tramuta le liriche più banali in bibliche verità, scalando vette pop-soul ("Tell Me") con la sola forza dell'ugola e divertendosi con l'eco di quella che fu la sessantottina hit di Linda Lyndell per l'etichetta Stax, quella "What a Man" (più avanti recuperata da Salt-N-Pepa), qui ripresa e mutata nella song "Nobody's Baby". Il singolo che dà il nome all'album è stato per un paio di settimane in testa alle classifiche di genere della Bbc e qui in italia meriterebbe palcoscenici radiofonici quantomeno degni, che purtroppo, difficilmente troverà. "100 Days, 100 Nights" è un album che aspetta di essere gustato lentamente e, perchè no, ascoltato anche nella sua dimensione live: è infatti dal vivo che la Jones e i Dap-Kings sanno dare veramente il massimo. Chi ha avuto la fortuna di assistere agli show dei Nostri (vedi video) ha parlato di balli sfrenati e lenti da pelle d'oca. In attesa di queste vivide sensazioni, il consiglio è di lasciarsi riempire dalla Soulfulness che la voce della colored di Augusta naturalmente sa emanare.

(Mp3) Sharon Jones and The Dap-Kings - 100 Days, 100 Nights

Video:
Sharon Jones and the Dap-Kings (Live) - Let Them Knock


1 commento:

Eazye ha detto...

gran bella recensione...

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