09/11/07

GALLON DRUNK

– Live Report @ Bronson – Ravenna 31/10/2007 -

Ore 23.15. James Johnston (foto) ancora non si vede e intanto la sala del locale comincia lentamente a riempirsi... In fondo al bar, Terry Edwards (Organo, Sax e Maracas) in completo grigio scuro. Una rosa nel taschino. Mostra un'innata eleganza, come solo uno che ha suonato con i Tindersticks di Stuart A. Staple sa esibire con tanta naturalezza, senza farla apparire forzata o ricercata. Uno Ian White (Batteria) dall'aspetto svogliato e assonnato ma che ben presto ci avrebbe dimostrato con i fatti, struprando le pelli, come, il più delle volte, le apparenze ingannano. Il nuovo arrivato, Simon Wring (Basso), sembra più il genio della lampada piuttosto che il bassista che uno si aspetterebbe veder condividere il palco con i Gallon Drunk. Il suo sulfureo tocco, fatto di frequenze basse e mefistofelici riffs, si sarebbe fatto sentire molto presto. C'è poco da dire ragazzi, si apre alla grande con "The Rotten Mile" dall'ultimo album e subito l'ombra dei Grinderman di Nick Cave e Warren Ellis (Dirty Three, Nick Cave & The Bad Seeds) è molto più di una senzazione. Poi "Gimme back What's mine", sempre dall'ultima fatica dei Gallon, un blues che trasuda malsanità e sangue rappreso, dopo l'ennesima Murder Ballad. "Take this Poison" e "Two clear Eyes" da "In the Long still Night"... e stasera signori... stasera James Johnston (foto a destra, mentre si contorce, suonando) è in stato di grazia (e, perfortuna, ci fa dimenticare l'ultima apparizione al Clandestino di Faenza, qualche anno fa). Sarà forse perché è il compleanno della moglie? Lei è in prima fila, che guarda il proprio uomo contorcersi tra i cavi del microfono che lo avvolgono e la sua chitarra violentata dall' armonica a bocca, mentre, steso sul pavimento, rantola e ulula in faccia ai presenti, in una sorta di rito sciamanico, tutta la meschinità del mondo. In adorazione. Fa l’amore con la sua musica. A tratti (complici anche le bordate di organo, che gli stessi Johnston ed Edwards dispensano a iosa) si ha come l'impressione di assistere a un concerto garage, ma qui si va oltre perché, come per magia, appare lo spettro di qualche fantasma funk bianco, che si fonde a quanto sopra, per dare origine ad uno degli spettacoli più furiosi e urgenti che i palchi di tutto il mondo, negli ultimi anni, possono avere avuto l'onore di ospitare. La rabbia, la passione e il sudore di tante notti passate a commettere peccati ascoltando i Gallon Drunk se ne escono come punzecchiate dalle note. Una vera band. Che esibisce la dignità di chi sa di essere un perdente in questo mondo di band giocattolose, in confezioni di plastica per la Grande Distribuzione Organizzata.
James Johnston, imperterrito a 40 anni suonati, va avanti, a sanguinare davanti a un centinaio di persone. Un uomo che per la cronaca ora è un Bad Seed dell’amico Nick Cave e che di palchi ne calca e ne ha calcati ben altri.
Io, stasera, qui a Ravenna, ho visto solo della Verità.
*Castà*

- Ringraziamo la mitica Benny per le fantastiche foto -

7 commenti:

Deni ha detto...

Caro Castà, sono commosso.

Anonimo ha detto...

"La rabbia, la passione e il sudore di tante notti passate a commettere peccati ascoltando i Gallon Drunk se ne escono come punzecchiate dalle note. Una vera band. Che esibisce la dignità di chi sa di essere un perdente in questo mondo di band giocattolose, in confezioni di plastica per la Grande Distribuzione Organizzata"
Giù il cappello per Castà.
Recensione da brivido.
Ho il cuore in cocci e le gambe molli.
I gallon Drunk devono assolutamente leggerla.
Ti assumeranno di sicuro come loro ufficio stampa.
Ancora complimenti.

ClaCavallaro.

Anonimo ha detto...

Come al solito,leggervi è un piacere per il cuore e l'anima.

Anonimo ha detto...

Visti anche loro! Ultimamente vi batto sempre!

Anonimo ha detto...

In effetti in inghilterra c'è poca considerazione per i Gallon Drunk.La generazione dei ragazzi fino ai 23/24 anni ignora addirittura chi siano.Triste ma vero

Anonimo ha detto...

Penso abbiano più seguito in una regione come la Germania,dove c'è più spazio per tutti nella musica e dove ci sono molte meno paranoie

mr.crown ha detto...

è così, la gente si perde in un sacco di cazzate, si riempie la bocca di rock'n'roll, ma poi è sempre altrove.

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