10/07/07

INTERPOL vs EDITORS

Dischi a confronto






Un termine di paragone ci deve essere per almeno due motivi: prima di tutto le band, come ispirazione, sono entrambe "figlie" dei Joy Division. Secondo, i dischi sono usciti con un fuso orario di appena una settimana l'uno dall'altro ed è inevitabile un confronto.
Quindi, a giochi fatti, ci siamo presi un pò di tempo prima di esprimere giudizi troppo affrettati... Alla fine, ahimè, il risultato è abbastanza netto.
Come scritto nella recensione di "An End has a start" (ultimo degli Editors), il disco rimane fra le migliori uscite del 2007 (per il resto, se interessati, leggere recensione fra i post di giugno).
Giudizio differente per "Our love to admire": non è male sia chiaro, ma non "parte" mai. Un bel disco migliora ad ogni ascolto. Qui siamo sempre allo stesso livello (discreto) anche dopo averlo ri-ascoltato 3/4 volte, anzi (e lo diciamo da fan degli Interpol) dopo un pò siamo costretti a saltare alcuni pezzi interamente.
La vera differenza probabilmente rimane che un suono come quello dei Joy Division (padre di entrambe le band) rimane difficilmente migliorabile, se non magari per dinamica (oltre vent'anni di differenza degli studi di registrazione a qualcosa devono essere serviti...). Quindi se un gruppo vuole intraprendere una strada parallela a questa (o addirittura coincidente) deve per forza avere qualcosa di proprio da aggiungerci o rischia di essere surclassato dall'originale. Cosa che accade per "Our love to admire" (spiccatamente "Joy Divisioniano") ma non per "An End has a Start" in cui Tom Smith & C. ne vengono fuori con una melodia di cui sono proprietari, diretta e folgorante, in tutti i pezzi (a trovare il pelo nell'uovo, dovessimo fare un paragone diretto diremmo Echo and the Bunnymen, al massimo).
Insomma, l'ultimo degli Interpol sarà un buon disco per i neofiti del genere (a cui comunque consigliamo gli album precedenti) ma chi ha la fortuna di conoscere i precedenti ne rimarrà forse, un pò deluso.

Download:

Editors - The racing rats

Editors - Smokers outside the Hospital doors

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ian Curtis non ha paragoni.I pargoli devono ancora crescere

Anonimo ha detto...

Io dico Interpol e quel figo di Paul banks !!!!!!!

Anonimo ha detto...

Una gara che non ha motivo di esistere. Bacchettate gli Interpol perchè somigliano troppo ai Joy Division (proprio nell'album in cui non è così) e osannate gli Editors perchè non somigliano ai Joy Division (ma tutti dicono che somigliano agli Interpol). Non ha un minimo di coerenza tutto ciò.
Comunque, se gara ci fosse: Interpol. Nei secoli dei secoli.

Deni ha detto...

Amen.
Ciao anonimo,
ti ringrazio del commento e rispondo alla tua critica. Mi sembra tu abbia un pò frainteso cosa ho scritto.
Non esiste nessuna gara. Come spiego nel post è un semplice confronto fra 2 dischi dovuto alle loro uscite ravvicinate e al fatto che le fonti di ispirazione siano più o meno le stesse.
Non bacchetto nessuno. Chi ti scrive segue gli Interpol dal primo Ep del 2000 (titolo "Interpol") e ne è un acceso sostenitore, (così acceso che è andato a ricercare i bootleg dei primi concerti del 1998 quando l'unico della formazione attuale era il chitarrista Daniel Kessler). Pertanto non trovo alcun problema a criticare un disco che mi piace meno degli altri (non ho detto che non mi piace).

Secondo me gli Interpol sono fermi ad aspettare tempi migliori, ma ci sta al terzo album!
Ascoltando gli Editors ho invece avuto l'impressione esattamente contraria. Attenzione: il "confronto" si attiene a questi 2 dischi e solo a questi. In ogni caso dico (e forse sarò l'unico visto che TUTTI dicono altre cose) che gli Editors hanno una loro identità ben precisa (almeno quanto gli Interpol) e questo album ne è una prova confortante.
Sia chiaro: il mio punto di vista è sempre puramente soggettivo (come il tuo) e non trovi coerenza in quello che ho scritto, forse perchè lo leggi con in testa un confronto fra band che realmente non esiste e lungi da me volerlo fare.

Come direbbe un mio caro amico:

Peace, Love and Darkness
a te, anonimo.

La prossima volta firmati senza paura, è sempre meglio rivolgersi ad una persona e non ad un concetto.

Anonimo ha detto...

Non amo (anzi detesto) i paragoni di questo genere.
Gli Interpol andrebbero paragonati con se stessi: e da questo punto di vista mi sembra di poter dire che TOTBL resta insuperato, Antics un gradino sotto e OLTA non so dove, ma comunque ad un livello decisamente buono.
Il che è più che abbastanza, se si considera che gli Interpol venivano dati per morti e in effetti hanno rischiato grosso.
Per il resto, che devo dire? Il fascino degli Interpol è immensamente superiore a quello degli Editors, e lì il discorso si fa impalpabile: non è nemmeno un fatto di musica, ma di quello che uno trasmette ATTRAVERSO la musica...

Deni ha detto...

Cara Arianna....
In realtà ogni gruppo andrebbe paragonato solo a sè stesso. E' chiaro che (non solo a livello musicale) siamo tutti portati ad imitare ciò che ci piace, è una cosa inconscia; da qui il gioco dei paragoni: un puro esercizio geometrico di chi desidera trovare somiglianze.
Le emozioni sono altra cosa, siamo d'accordo.
Sull'impalpabile discorso del fascino mi ci tuffo e a questo punto aggiungo la mia nebbia emozionale:
Joy Division a luci basse, spettri che danzano nella penombra...

baro ha detto...

ho visto interpol pochi giorni fa e stasera mi godrà gli editors a bologna: ma il confronto dei live non lo fai? :) cmq non sarei potuto essere più d'accordo su tutto quello che hai scritto

Anonimo ha detto...

leggo ora questa recensione e chiaramente dissaprovo in pieno
ok anche i morti sanno dell'influenza dei joy division, ma qui hai proprio ribaltato il discorso, semmai sono gli editors che non hanno personalità
io gli ho visti la prima volta al rainbow che sono venuti in Italia e la mia prima impressione è stata di vedere la fotocopia degli interpol (sbiadita)
canzoni carine orecchiabili ma niente di più e soprattutto di originale
interpol mille volte meglio e con piu' personalita'

Deni ha detto...

RIPETO PER L'ULTIMA VOLTA:

"Non esiste nessuna gara. Come spiego nel post è un semplice confronto fra 2 dischi dovuto alle loro uscite ravvicinate".

Da fan degli Interpol "non trovo alcun problema a criticare un disco che mi piace meno degli altri".
Fra le 2 uscite (e solo quelle) preferisco gli Editors che momentaneamente stanno atraversando un periodo migliore.
Sono obbiettivo. FINE.

Cerchiamo di non fare un palo della luce da uno spillo.

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