E' l' astinenza dal quel dream-pop onirico, tipo Apparat, a tormentarvi ?
O è la nostalgia dei bassoni dei Modeselektor a preoccuparvi?
O meglio, è quella la voglia di coattaggine e pacionismo emotivo, che richiama lo splendore dei Moderat, a farvi tribolare?
Fermi tutti, la soluzione temporanea viene da Londra e si chiama Dark Sky.
Abbastanza difficile scegliere un brano dell'album, io continuo a tornare sempre su due, 'Manuka' e 'Silent Fall', diversi ma per certi versi simili. Funk e influenze orientali dosati in egual misura, il tutto affogato in un bordo grasso di galline Uk.
1 commento:
Io trovo sia un bel disco.
Ricco di una inquietudine sotterranea.
Qualcosa di molto vicino a quella che aveva fatto muovere i primi vagiti del trip-hop, mille anni fa.
Per questo mi affascina parecchio. Lo sto ascoltando a ripetizione in auto e sta rendendo tutto molto grigio e fumoso.
Da questo punto di vista è una iniezione di emotività.
Posta un commento