12/01/09

THE JUKE JOINT PIMPS - BOOGIE THE HOUSE DOWN

- Frequenze Review -

1. Dust my broom
2. Mean and evil
3. Dick shake
4. 4 seasons love
5. Rollin and tumblin
6. Constipated blues
7. Red wine
8. Money honey
9. Holy juke joint beat
10. Wolfmans romp
11. Shy guy
12. I can't be satisfied


The Jook Joint Pimps “Boogie The House Down”
(Voodoo Rhythm, 2008)

Una sera come tante altre nella mia birreria “di fiducia”.
Saluto affettuosamente il bar-man e gli chiedo se durante la serata può inserire nella scaletta di dischi rock’n’roll e blues un disco portato da casa. Mi chiede di cosa si tratti. "Soltanto Blues", gli rispondo. Dopo una traccia dei Led Zeppelin sento l’incipit di Boogie the House Down. Una chitarra che suona come una locomitiva a tutta velocità che avverte del suo veloce passaggio.
Bastano tre minuti e due secondi perché la musica si interrompa momentaneamente e riattacchi poi con un pezzo degli AC/DC.
Strano, penso. Così chiedo il perché del cambio a dir poco repentino. Mi risponde che il cd era probabilmente rovinato e si sentiva male. La voglia di spiegargli che un supporto digitale o funziona o non funziona senza possibilità di una riproduzione “sporca” nemmeno mi sfiora.
L’effetto di suono “sporco”, assolutamente lo-fi in realtà non è un errore di valutazione del volenteroso bar-man. Il duo tedesco chiamato The Jook Joint Pimps suona effettivamente come se si stesse ascoltando un loro live, però dall’esterno del jook joint in cui stanno perfomando. Mighty Mike (voce, batteria stand-up ed armonica) e T-Man (chitarra) provengono da Colonia (Germania) e da una delle più importanti blues band tedesche, The Silvertones. Selvaggio, violento e rumoroso il loro suono. Sporco quanto basta per piacere agli appassionati di punk-blues, ma sufficientemente tradizionale per rientrare nelle grazie di estimatori di personaggi storici quali Howlin’ Wolf, Elmore James (e di conseguenza del “padrino” spirituale Robert Johnson) o delle nuove leve del blues elettrificato come gli statunitensi Black Keys.
Dodici sbronze da Tennessee whiskey registrate in due sessioni differenti, la prima delle quali (che include la cover di Robert Johnson “Dust My Broom”, “Rollin' and Tumblin” e “I can't be satisfied”) registrata live da Ray Collins su un 4 tracce analogico Tasca Porta One nella sua sala prove nel 2005, la seconda invece che include le restanti nove tracce registrata su un semplice registratore ad una traccia durante una sessione live a Willich nel 2007.
Nessuna sovraincisione. Nessun effetto. Solo due musicisti con delle improbabili giacche ricoperte di paillettes e la voglia di portare il calore, gli odori e soprattutto i rumori di un posto lontano lontano, qui, nel nostro vecchio continente.
La Voodoo Rhythm del Reverendo Beat-Man colpisce ancora.

Marco Rota



The Juke Joint Pimps - Dust My Broom

The Juke Joint Pimps - Rollin' and Tumblin'

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