30/04/08

THE ZUTONS - YOU CAN DO ANYTHING

- New Album Preview -


Era un pò che non si sentiva parlare di George Drakoulias, produttore il cui nome è da sempre vicino alla imponente figura di Rick Rubin (un tempo in Def Jam, poi fondatore della American Recordings). Drakoulias è stato uno di quei personaggi che ha reso un enorme servizio ai Nineties, licenziando album fondamentali come i primi due dei Black Crowes, "Shake Your Money Maker" e "The Southern Harmony And Musical Companion", senza dimenticare "Give Out But Don't Give Up" dei Primal Scream e "Glow" dei Reef, solo per indicarne alcuni. Nel nuovo millennio, a parte una sporadica collaborazione nel 2005 con i Madrugada, le sue orme si sono un pò perse ad alti livelli, come ad indicare un periodo di riposo mentale e di distacco dall'enorme affollamento di indie band di quest'ultimo lustro. Drakoulias è sempre stato un personaggio con un grosso fiuto per la buona musica e la propensione per un certo cool rock di stampo sudista; è pertanto lecito credere che questo avvicinamento agli Zutons porterà in casa della band di Liverpool, ottime novità e qualche cambiamento. "You Can Do Anything" sarà il terzo Lp del gruppo e verrà sistemato sugli scaffali dei negozi di dischi attorno ai primi di Giugno. A precederlo, il singolo (Primal Scream Style) "Always Right Behind You" (di cui postiamo video ed Mp3), un catchy Rhythm and Blues, con tanto di slide guitar, accompagnamento di piano e stacchetto psych, che li allontana dal loro feeling "inglese", per portarli sui territori più consoni a Drakulias. E' interessante notare come questo cambio di latitudine musicale e fisico (gli Zutons hanno registrato l'album a Los Angeles) abbia influito sul look di Dave Mc Cabe, cantante del gruppo, visivamente trasformato in un misto fra Chris Robinson (Black Crowes) e Dan Auerbach (Black Keys). "All'inizio ero un po' spaventato dal pensiero di dover andare fino a Los Angeles per registrare questo album", afferma Dave, "non eravamo mai andati così lontano per prepararne uno. Alla fine essere in un luogo diverso tutti insieme ci ha unito molto di più. A volte devi andare milioni di miglia lontano o salire su un aereo per 10 ore per avvicinarti l'un l'altro. George (Drakoulias) è davvero divertente, è un Jukebox che cammina e ha portato buone vibrazioni in studio. E' certamente diverso lavorare con un produttore Americano rispetto a come eravamo abituati, e credo che questa sia stata una buona cosa per noi".
Gli Zutons presenteranno i nuovi pezzi durante le tre date live in programma i primi di maggio in Irlanda e Gran Bretagna: il 03 a Limerick, il 04 a Cardiff, il 05 a Glasgow, prima di affrontare l'estate e il suo ricco carnet di concerti e festival, sparsi un pò ovunque.

Download:
(MP3) The Zutons - Always Right Behind You

AND THE WINNER IS...

- Afterhours Contest -

Vincono un biglietto per il Live degli
AFTERHOURS
Sabato 03 Maggio
presso
VELVET Club (Rn):
MARCO SPADAZZI
di Forli
MARTINA MANZOTTI
di Rimini
Qualora gli estratti non potessero ritirare gli accrediti personalmente la sera del concerto (attraverso l'esibizione di un documento), sono pregati di avvertirci entro e non oltre la giornata di Venerdi 02 Maggio.

NEW ORLEANS FUNK volume 2

- Frequenze Old School -


Quando c’è di mezzo la Souljazz una raccolta di canzoni assume un significato che va bel oltre la musica. Diventa un saggio di storia musicale. E ci sarebbe poco altro da aggiungere. Mi basta segnalarvele tutte per dispensare sorrisi ed essere soddisfatto del mio lavoro. Stavolta saranno le 21 tracce del secondo volume sul Funk di New Orleans (non ne è bastato uno e forse non ne basteranno due) a rapirvi per un viaggio nel tempo nella città simbolo del profondo sud, da sempre calderone di culture e tradizioni. La meno americana della grandi città d'America. Un po' francese, un po' spagnola e un po' creola. Isolata quanto basta da coniare un suono tutto suo, espressione di decenni di sofferenze e brutalità razziali ma nello stesso tempo di selvagge tradizioni votate ell'eccesso come il Saturday Night Fish Fry e il Carnevale. Un sound misterioso e sacrilego perchè nuovo, mai ascoltato prima di allora. Non per niente il jazz ed il blues hanno la residenza proprio a New Orleans.
Sappiate che una bambolina voodoo a vostra immagine e somiglianza è pronta. Basta appoggiare la testina sui primi solchi del vinile perchè il rito abbia inizio. Gli spiriti dei piu grandi musicisti della vecchia scuola di New Orleans - i Meters, Eddie Bo, Earl King, Warren Lee ecc. volteggiano vorticosamente per la stanza, richiamati sulla terra dagli stregoni della Souljazz. Le canzoni ti penetrano l'anima come spilloni affilati, sfiorandoti il cuore per tenerti in vita fino alla fine, inchiodato alla poltrona in un turbinio di Southern Funk, Dirty Blues, Deep Soul tirato al fulmicotone. Il migliore di tutti i tempi.

MP3: Cyril Neville - "Gossip"
MP3: Porgy Jones - "The dap"

P.S.:
Tra tutto lo strabordio di ritmi e profusioni jazz assortite c’è una canzone, piu precisamente la numero 15, su cui vorrei prestaste particolarmente attenzione. Non che sia la migliore. Affatto. Si tratta di un latinjazz midtempo dall'incedere abbastanza canonico, se non fosse per quella melodia lì.......... Bene, mettiamola giu in termini ludici per non cercare il mostro dove non può esistere: o mi sono fatto un viaggio cosmico o la melodia di questa canzone interpretata nel 1962 da Benny Spellman è un Back To The Future II a Blue Monday dei New Order. A voi! Ascoltate.

Benny Spellman - "Fortune Teller"

29/04/08

THE RACONTEURS A "FERRARA SOTTO LE STELLE"

- Frequenze News -

The Raconteurs
09/07/2008
Ferrara @ Piazza Castello
Costo: 25 euro + d.p.

I Raconteurs arrivano per la prima volta in Italia per due imperdibili concerti a Torino (w/ Vampire Weekend - 8 Luglio) e a Ferrara (il 9).
Il supergruppo, formato da Jack White dei White Stripes, dal cantautore Brendan Benson e da Jack Lawrence e Patrick Keeler, rispettivamente bassista e batterista dei Greenhornes, sarà in Italia per presentare il nuovo album "Consolers Of The Lonely". Le loro esibizioni dal vivo sono considerate unanimamente tra i migliori live del mondo. Brendan Benson, riferendosi all’album precedente, ha dichiarato: “in confronto a come le suoniamo live, quelle canzoni sembrano delle demo!”. Chi ha avuto la fortuna di assistere a un loro concerto conferma l’impressione...

Cogliamo l'occasione per ricordare che, sempre a Ferrara, Domenica 13 Luglio, saranno di scena gli Hercules and Love Affair, per un imperdibile concerto gratuito. Siete avvertiti.

Download:

(MP3) The Raconteurs - These Stones Will Shout
(MP3) Hercules And Love Affair - This Is My Love
.

NON E' UN PAESE PER VECCHI

- Un libro di Cormac McCarthy -

Due milioni di dollari in una cartella.
Davanti ai tuoi occhi.
Tutt’intorno una Bajada e…….
Cadaveri, teatro di un regolamento di conti tra spietati trafficanti di droga.
Cosa Fai?
Cosa Decidi?
Certo, ci vorrebbe tempo per pensare.
Lewelyn Moss non ne ha.
E anche se ne avesse, questo non cambierebbe la sua scelta.
Perché egli può solo scegliere “a quale ordine abbandonare la propria vita”.
Lewelyn Moss è un’astuto reduce del Vietnam che guadagna da vivere con piccoli lavori e cacciando antilopi.
Non ha dubbi.
Quei soldi possono cambiare la sua esistenza, il suo ordine.
Lui può farcela.
Prendi i soldi Lewelyn.
Ma i valori di onore e dignità che dimorano in questo ultimo cowboy, lo portano a commettere
un’involontario ma fatale errore, mettendo in moto una macchina fatale ed inarrestabile.
Ora, puoi solo scappare Lewelyn.
In un crescendo di suspense e violenza lungo il confine tra Messico e Texas, una folle corsa, un duello rinviato all’impossibile, un’insensata mattanza in una terra dimenticata da Dio.
Un paese che soffre del suo tempo impolverato dal passato, in preda ad una inarrestabile ondata di violenza.
Dove “la vecchiaia ha un solo pregio, dura poco”.
Inseguito da uno psicopatico assassino con un arma micidiale, mosso da una pericolosa filosofia della giustizia e da uno sceriffo in crisi, che si affaccia al suo destino di pensionato interrogandosi sul significato dell’esistenza umana, sulla presenza di un disegno superiore che guida le scelte, anche quelle tragicamente sbagliate, come un passivo testimone della deriva morale di questo sistema e della sua barbarie.
Tre storie che intersecandosi ci fanno respirare la polvere del confine con la sua legge spietata, tre destini spinti da un'unica necessità, tre ordini a cui abbandonarci sotto gli occhi impassibili, e super partes, dell’autore che, con un linguaggio feroce, diretto, incisivo, dialoghi tombali ridotti ai minimi termini, ci porta tutto d’un fiato all’ineluttabile conclusione in un paese che non è certo per vecchi.

Ettore Nicoletti


P.S. Dal libro è stato tratto l’imperdibile omonimo film dei fartelli COEN in una perfetta trasposizione cinematografica.
Un consiglio: Se ancora non l’avete fatto, provate a guardare il film in lingua originale (sottotitoli in italiano).

“No me mate……
No me mate…
Por favor…”


28/04/08

AND THE WINNER IS...

- Adam Green Contest -

Vincono un biglietto per il Live di:

ADAM GREEN
Venerdi 02 Maggio
presso
BRONSON Ravenna:

Mirella D'Agnano
Forli (FC)
Eleonora Arienti
San Giovanni in Croce (Cremona)

Se non avete ancora partecipato, date un'occhiata ai nostri contest nella colonna di sinistra e.......in bocca al lupo!

JAMIE LIDELL "JIM"

- Frequenze Review -

"Jim"
2008 - Warp

1. Another Day
2. Wait For Me (Mp3)
3. Out of My System (Mp3)
4. All I Wanna Do
5. Little Bit of Feel Good (Mp3)
6. Figured Me Out
7. Hurricane
8. Green Light
9. Where D'You Go
10. Rope of Sand


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Jamie Lidell Myspace

Jamie Lidell ha seguito, fino a oggi, un percorso ben definito, scandito dalle sue stesse scelte, dal suo modo di porsi, una storia formata da tre capitoli musicali. In "Super Collider" (capitolo uno), Jamie è un personaggio che manipola la propria voce e la usa come risorsa principale per esperimenti di ingegneria spaziale. Le sue corde vocali, la sua lingua, le sue labbra sono, di volta in volta, un synth, una batteria, un insieme di suoni e melodie messe a disposizione dell'amico dj Christian Vogel e del progetto elettro/robotico denominato, appunto, Super Collider. Spazio, 1999.
In "Multiply", secondo capitolo, Vogel e Lidell dividono le loro strade per i relativi progetti solisti, Jamie è il Soul-Man del secondo millennio, animo black contaminato dal proprio estro elettronico. "Multiply" è un album post-soul, che tocca tutti i fan di Jamiroquai, di Prince, di Marvin Gaye, li riunisce e li stordisce con invenzioni live da brividi (Guardare per credere). Quello sul palco è un essere ibrido composto da cellule di Motown impiantate in un computer della nuova generazione. Wow.
Oggi, la svolta. Il terzo capitolo della saga Lidelliana, l'album intitolato "Jim", non comincia con "...In una galassia lontana lontana", come molti si aspettavano, bensì con un semplice "C'era una volta". Siamo in un'epoca passata, fatta di gioia di vivere, uccellini che cantano, sole e alberi fioriti. Siamo dentro ad un "Motownesco" parco a tema, dove un enorme statua di Stevie Wonder vi sorride, e pupazzi con le facce di Otis Redding e Al Green vi regalano popcorn danzando insieme a voi il brano Northern Soul sparato dagli altoparlanti dorati.
Lidell sembra volersi allontanare dalla sua parte più robotica, sviscerando quella porzione di anima ancora non corrotta dai chip di un computer, tornando indietro nel tempo, fra le melodie-gospel di "Another Day", il Wonder-Funk di "Little Bit of Feel Good" e l'amorevole mid-tempo di "Green Light". L'essere ibrido di cui parlavo prima è tornato uomo: carne, sangue, anima e classe da vendere. Ci sono Prince e Otis Redding nell'indiavolato stomp di "Hurricane", Al Green nelle armonie di "All I Wanna Do", Ben Folds negli accordi di piano di "Wait For Me". L'unico vero punto di contatto fra "Multiply" e "Jim" sembra essere il sintetico incedere di "Figured Me Out", dove grasse bolle di synth esplodono al contatto con l'aria mossa dalle percussioni che accompagnano il brano.
Quindi siete avvertiti: troverete in "Jim" uno stiloso compagno di avventure solo quando il vostro spirito sarà libero dai condizionamenti elettronici che questo tempo impone. Forse, in una calda giornata estiva, quando, su una spiaggia isolata, una leggera brezza vi sfiorerà il viso e il pensiero di aver dimenticato il cellulare sul tavolo di casa vi strapperà un inaspettato quanto piacevole sorriso.

"Another Day" Video:

27/04/08

ROUGH'S TEES

- Frequenze Glam -

[ Eccole appena sfornate, ancora calde di stampa (leggermente rivisitata nello sfondo) le nuove t-shirt dei gloriosi Rough Trade Shops. Tutti i colori, i modelli, le taglie ed i prezzi li trovate qui ]

25/04/08

D.I.G.I.T.A.L.O.V.E. playlist VII

- Electronic Music For Masses -

1. Cut Copy - 'Light And Music' (Boys Noize Happy Birthday remix)

2. Esser - 'I Love You'

3. Feist - 'I Feel It All' (Escort remix)

4. Jamie Lidell - 'Little Bit Of Feelgood' (Mochipet remix)

5. Matt & Kim - 'It's A Fact, printed Stained' (Mano Rmx feat. Hollywood Holt remix)

6. Studio - 'West Side' (Klumpfisk remix)

7. Radiohead - 'Nude' (Holy Fuck remix)

8. Sally Shapiro - 'I Know You Are My Love' (Juan Maclean remix)

9. Tilly and The Wall - 'The Freest Man' (CSS remix)

10. The Juan Maclean - 'Happy House' (Lee Duglas remix)


24/04/08

FREQUENZE INTERVIEW: SOULWAX

- Intervista ai Soulwax: a tu per tu con David e Stephen Dewaele -


Se vuoi, leggi l'intervista con il sottofondo di "Too Many Dj's" presentato direttamente dai Soulwax/2Many Djs per Frequenze Indipendenti.



Frequenze: Innanzitutto benvenuti in Romagna.
Stephen: Un grazie a voi per l'ospitalità.
Frequenze: Una cosa che mi sono sempre chiesto: qual è la storia dietro ai "2 Many Djs"? Perchè proprio quel nome?
Stephen: "2 Many Dj's" è il titolo di un brano dei Soulwax. Quando abbiamo avuto necessità di dover cercare un nome per la nostra identità da Dj Set ci è venuto spontaneo. E' stato automatico: non eravamo più solo dei musicisti, eravamo Djs. La figura del Dj può essere particolarmente amata o odiata ma è comunque una figura che, nel suo piccolo, ha un grande potere quando è in consolle. Quel brano parla di questo potere e ci sembrava perfetto (e molto "cool") chiamarci così. A noi piace veramente tanto.
Frequenze: L'album in cui è contenuto quel brano (titolo: "Much Against Everyone's Advice") è forse quello che preferiamo della vostra discografia. La versione acustica di "Conversation Intercom" è una bellezza..
David: Non pensavo fosse stata pubblicata in Italia. E' una versione live fatta solo con il piano, molto "calda".
Stephen: Si, abbiamo fatto un paio di remix di quel pezzo che non abbiamo mai usato..
Frequenze: Remixate di continuo, ne avete qualcuno di nuovo?
Stephen: Si, abbiamo collaborato alla colonna di sonora di un film in uscita a breve ("21" per chi legge) con un ri-adattamento di "You Can't Always Get What You Want" degli Stones (Vedi Mp3 in fondo).
Frequenze: A proposito di film, ci potete dare qualche anticipazione sul vostro "Part of the Weekend Never Dies" (film documentario - vedi nostro post)? Cosa ci dobbiamo aspettare?
Stephen: Un documentario sui concerti e sui viaggi in giro per il mondo dei Soulwax...Un bel pò di musica e qualche bruttura che gli amici dicono su di noi !
Frequenze: Su che circuiti verrà distribuito?
Stephen: Inizialmente potrà essere visto ai nostri concerti. La presentazione ufficiale avverrà ad un nostro concerto a Londra (N.B.: Giovedi 24 Aprile, per chi legge). Poi probabilmente verrà distribuito il Dvd, non sappiamo altro, almeno momentaneamente.
David: Ehi, siamo nell'era della digitalizzazione! Probabilmente sai più cose tu di noi su questo film! Diciamo così: ci hanno ripreso e noi ci siamo divertiti.
Frequenze: A proposito di digitalizzazione, cosa ne pensate dell'uso selvaggio che in questo momento se ne sta facendo a livello musicale?
David: Beh, noi la usiamo parecchio.. Abbiamo un rapporto buono e cattivo allo stesso tempo..E' la vita...Cambia continuamente, le apparecchiature si evolvono e devi evolverti con loro. Allo stesso tempo, proprio per questo, ci sono molte cose che vengono lasciate indietro, macchinari semplicemente meravigliosi. Mi riferisco a vecchi sintetizzatori, vecchie chitarre, pedali strani. E' veramente triste che questo succeda ma cosa vuoi che dica....Così è la vita.
Frequenze: Eppure non trovate che, esaurita l'ondata new wave/post punk di questi ultimi anni, il rock stia riscoprendo un suono più vintage, qualcosa che trova radici nei sixties, nella psicadelia di cui sono intrisi, in quelle atmosfere, in quei suoni...
David: Decisamente si ! Io e mio fratello non possiamo che esserne contenti, siamo appassionati di musica e di strumenti musicali, speriamo questa riscoperta possa portare a galla qualche bel suono dimenticato.
Stephen: Si..ci piace provare i suoni. A volte stiamo giorni interi sopra ai sinth o ad alcune "macchine magiche" a giocare con le manopole. Sai, non conta quanto siano vecchie queste macchine, anzi, in alcuni casi sono proprio quelle che ti danno le soddisfazioni maggiori. La sperimentazione è alla base di ogni buon musicista e il periodo di cui parli è pieno zeppo di sperimentatori. Se siamo arrivati alla "digitalizzazione" selvaggia che dicevi prima, in fondo, è proprio per questa voglia di sperimentare di cui l'uomo è fatto. Senza, non ci sarebbe progresso. E' curioso come, visto da altre angolazioni, questo stesso progresso possa sembrare una macchina inarrestabile di distruzione nei confronti del "vecchio". Quando questa sensazione prende il sopravvento, quando cioè si ha l'impessione di essere andati troppo avanti, ecco che si ritorna indietro e si rincomincia ad apprezzare un suono scomparso nella memoria e abbandonato per qualcosa di più moderno. E' così da sempre.
Frequenze: Pensate che il ritorno a certe sonorità possa coinvolgere anche la dance prima o poi?
David: Si, è possibile. La musica, come la vita, va a cicli, è un andare e tornare continuo.... quindi perchè no? Se "l'anda" (libera traduzione di "the Hip") sarà questa, vedrai che anche la dance ne risentirà. In ogni caso noi non prediciamo nulla, preferiamo continuare a fare "la nostra cosa" come abbiamo sempre fatto.
Frequenze: Vi chiedo questo perchè stiamo seguendo i progressi della musica dei "Beyond The Wizard's Sleeve" con molto interesse e anche uno come Erol Alkan, al centro di ogni progetto "cool" dance-oriented, sembra aver colto questa onda vintage come un buon presagio. Nel primo Ep dei Beyond sembra di sentire Hendrix !
Stephen: Beyond the Wizard's Sleeve? Siamo dei fan sfegatati. Erol è un grande amico e una persona fantastica. Lo supportiamo in ogni cosa che fa. Però voglio dirti una cosa: lui è veramente un appassionato, fa quello che fa perchè gli piace ed è stato uno dei primi a lanciare questa ondata. Ci sono persone che fanno le mode ed altre che le seguono. Lui è stato il primo e molti altri adesso gli sono andati dietro. Per loro queste sono fasi. Erol rimane fuori dalle fasi, segue sempre le proprie passioni. I suoi mix sono speciali, non li fa per essere "up" ma solo perchè in quel momento gli vengono così. Ha un gran feeling e ti ripeto: è stato il primo a tentare sulle piste da ballo certi suoni. I Wizards Sleeve sono venuti da quello. David: E comunque lui è un grande appassionato di Hendrix e di quel periodo. Probabilmente gli sarebbe piaciuto vivere in quegli anni.
Frequenze: E' stato un periodo fondamentale della musica. Se avessi una macchina del tempo tornerei indietro immediatamente a dare un'occhiata dal vivo...
David: ...Chi della nostra generazione non lo farebbe? Però sai..Ogni anno, ogni mese e ogni giorno di questi ultimi cinquant'anni hanno qualcosa di interessante. Per esempio sarebbe stato fantastico vivere a New York nel '78...un sacco di cose confluivano insieme....O a Londra nel '68...o...
Stephen: ...essere a Monaco nel '79 ad ascoltare Moroder e la disco di quegli anni..O in Brasile a sentire gli Os Mutantes e Caetano Veloso dieci anni prima o più tardi vedere Baldelli qui in Italia suonare su è giù dentro un ascensore...
David: ...O essere in California nel '72..
Stephen: Ogni singolo giorno di questi ultimi trentanni è stato tremendamente affascinante. Potessi scegliere non farei distintizioni.
Frequenze: Io ho un vinile originale degli Experience che mi diede mio zio e lo tengo come una reliquia. Voi avete un disco particolarmente prezioso? Qualcosa da cui non vi stacchereste mai nella vita?
Stephen: Dio mio...me ne vengono in mente molti.
David: Troppi. Siamo gelosi dei nostri dischi.
Frequenze:...I Dj (e i collezionisti in generale) sono sempre poco espansivi quando gli si vanno a toccare (materialmente) i propri dischi...
David: Mio fratello nel caso, porta una pistola (ride).
Frequenze: ..Ok, torniamo a considerazioni più attuali: levateci una curiosità, usate qualche software nei vostri set come 2 Many Djs?
Stephen: No, nessuno...solo vinili e cd.
David: Abbiamo basi e accappella pronti su vinile e su cd, null'altro. Invece quando suoniamo come Soulwax attualmente usiamo Ableton Live, un software particolarmente utile quando sei dal vivo. Tutto qua.
Frequenze: E quando remixate in studio?
Stephen: Pro Tools. E' quello che conosciamo meglio, è un software di base che può avere ottimi sviluppi se lo si sa usare.
Frequenze: A proposito di remix, è interessante il titolo chilometrico che avete dato alla vostra raccolta (da qualche mese nei negozi). Una confessione in cui dite che amate alcuni remix, altri li ritenete ok...Molte affermazioni a cui però non date riferimenti pratici. Fuori la verità, allora. Cominciamo: i vostri preferiti?
David: Ok, il mio è quello di Robbie Williams. Non chiedermi perchè...non te lo so dire, semplicemente mi piace.
Stephen: Io mi tengo quello di Justice, "Phantom".
Frequenze: Quello che vi piace meno?
David: A me non piace per niente quello dei Gorillaz.
Stephen: Ehi Dave! Siamo dei professionisti, tutto ciò che facciamo ci piace!......(ridono). Ovviamente non è vero, mio fratello odia quello dei Gorillaz semplicemente perchè pensa sia troppo commerciale. Io non ne ho uno in particolare in questo caso.
Frequenze: Quelli che avete fatto gratis?
David: Ne abbiamo fatti parecchi gratis. Justice, Lcd, Playgroup....
Stephen: Si, per amicizia o per puro diletto, almeno il 40% sono stati fatti gratuitamente.
Frequenze: Quale suonate sempre nei vostri set?
Stephen: Direi quello dei Gossip.
Frequenze: Quale avete fatto in minor tempo?
Stephen: Penso......quello dei Ladytron.....
David: No Steve, Lords of Acid, sono certo.
Frequenze: Qual è quello più suonato dagli altri Dj?
Stephen: Molti mi dicono che amano suonare quello dei Klaxons...Non è esattamente il mio preferito comunque se piace a loro..Invece ultimamente penso si suoni molto quello di Justice, ma solo perchè è il più recente, l'ultimo uscito...

Lasciamo il resto dell'intervista a scopi puramente radiofonici e qui di seguito alleghiamo invece un mp3 di un simpatico fuori onda: fra gusti musicali e vecchi dischi siamo arrivati a parlare anche di Old School Rap (vi avevamo detto qualche giorno fa di aver parlato di tutto, no?). Ad un certo punto è spuntato un confronto: "Jam Master Jay, storico - e defunto - Dj dei Run DMC o Terminator X, altrettanto celebre Dj dei Public Enemy ?". Risposte diverse hanno acceso un breve e simpatico dibattito fra fratelli...
Ecco l'mp3:



e la rispettiva traduzione:

Frequenze:...........Jam Master Jay o Terminator X ?
Stephen: Jam Master Jay.
David: Non so, io dico Terminator X.
Stephen: No, Jam Master Jay, senza ombra di dubbio, Jam Master Jay. (Il fratello incalza Terminator X). Terminator X ? No no no no, Jam Master Jay...Pfff....Dave dai! Jam Master Jay!
David: Io preferisco Terminator X.
Stephen: Terminator X è solo Chuck D. Senza di lui....
David: No, no, no, la musica era di Terminator X !
Stephen: Non lo credo proprio...Naaa no no no.................E poi Jam Master Jay fu ucciso ! Fu assassinato ! Quindi Jam Master Jay...tutta la vita. Gesù, ricordiamoci il suo R.I.P. (Rest in Peace), Jam Master Jay !
Frequenze: Beh, a me piace Terminator X.
Stephen: Ok perfetto...! Allora parla con mio fratello..!

Un grazie al Velvet Club di Rimini per la disponibilità.
Guarda la slide di alcune foto del pre-concerto Soulwax nei camerini del Velvet >>>QUI<<<

Download:

Dalla colonna sonora del film "21":
MP3: Rolling Stones - You Can't Always Get What You Want (Soulwax Re-Edit)

Altri Download:
MP3: Soulwax - Slowdance
MP3: Soulwax - Too Many Djs
Mp3: David Bowie - Rebel Rebel (Soulwax Club Edit)
.

23/04/08

64 SLICES OF AMERICAN CHEESE

- Support Your Local Bands -

Musicisti da anni, con percorsi formativi differenti: dal rock indipendente al rock’n’roll, dal folk al jazz prendono forma e coesione in un collettivo dal nome 64 Slices of American Cheese. Chitarre, basso, batteria, sezione fiati e sperimentazione di classe. La band degli esordi pur prendendo spunto dalle precedenti esperienze musicali si presenta con una marcata passione per la psichedelica di stampo Statunitense e le suggestioni dei paesaggi Morriconiani, traspaiono echi di Calexico, di Friends of Dean Martinez e dei limitrofi scenari desertici. Oggi con evidente maturità i 64 hanno un nuovo volto: il loro approccio sonoro è quasi chirurgico, non una sbavatura, raffinati arrangiamenti e melodie mai scontate. Rimangono le passioni degli esordi ma tutto si amalgama con un matematico post-rock notturno e caldo. Si tratta di un’opera sofisticata che esce dalle tradizioni e dai canoni, dinamismi inaspettati, armonia e tratti irruenti di estrema classe. Le carte vincenti di questo collettivo sono senza dubbio l’affiatamento, l’esperienza e la precisione tecnica, tutto ciò permette loro di uscire indenni da sperimentazioni e cambi ritmici. La loro “forma-canzone” spiazza continuamente l’ascoltatore senza per questo perdere minimamente in intensità e profondità facendo coesistere in armonia spigolosità e poesia. La presentazione ufficiale del nuovo album è per Giovedì 24 Aprile sul palco del Loco Squad di Milano Marittima.

MP3:
64 Slices Of American Cheese - "Tutto Muscoli e Niente Cervello"

Toffolomuzik

Di seguito la slide del concerto dei 64 Slices Of American Cheese sul palco dell'Officina 49 di Cesena Martedi 4 Marzo 2008



22/04/08

THE SUGARS - "BLACK FRIDAY"

- Frequenze Preview -



"..Le armonie provenienti da un angolo di strada di una New Orleans anni 50 incrociano chitarre con tacchi a spillo, distorsioni fiammeggianti e tamburi martellanti".

"Questo trio di cuori doo-wop continua a sfoderare duetti blues che parlano di gelosia e cuori spezzati...Inarrestabili..".

"La voce maschile del gruppo (Matt Bolton) studia le arti vocali direttamente dai dischi di Bobby Bland, la batterista (Jodie Wyatt), una giovane sirena metropolitana, prende lezioni dalla migliore scuola garage di Detroit mentre l'altra anima femminile del gruppo (Anna Greenaway) scioglie la sua voce zuccherosa dentro un cocktail velenoso di fuzz".

"Dal vivo sono un'arma chimica ad alto voltaggio. Il loro dolce veleno sonoro si scioglierà direttamente nei vostri cuori..".

Questi, alcuni dei commenti che questa band di Leeds ha collezionato su alcune delle testate giornalistiche inglesi più importanti (NME su tutte).
Reduci da un tour con Von Bondies e da alcune date di spalla a Long Blondes, gli Sugars usciranno a giugno con un nuovo singolo (di cui vi diamo una esclusiva anticipazione audio/video) dal titolo "Black Friday" ed entro il 2008 (data da definire) pubblicheranno il loro primo album: "The Curse Of The Sugars".
Poterli vedere, entro la fine di quest'anno, in Italia sarebbe molto interessante. Noi lanciamo l'amo ancora una volta...


Mp3:
The Sugars - Black Friday

SOULWAX "PART OF THE WEEKEND NEVER DIES"

- Film/Documentario sui Soulwax e anticipazione intervista -

Il tanto atteso film/documentario sui Soulwax intitolato ‘Part Of The Weekend Never Dies’ verrà presentato il 24 Aprile in anteprima all’Eather Festival di Londra all’interno della Royal Festival Hall. Il regista Saam Farahmand ha filmato senza sosta i Soulwax durante le ultime date internazionali catturando tutte le emozioni, gli umori ed il caos attorno al mondo del tour.
Rispetto, ad esempio, ai Beastie Boys, ripresi da 50 telecamere durante un solo concerto, i Soulwax sono stati filmati da una sola camera per 120 concerti in giro per i quattro continenti (Europa, Giappone, Stati Uniti / America Latina e Australia). Da questa mole di pellicola sono stati montati 2 film: uno solo di musica dal vivo e un documentario che comprende riprese della vita dietro le quinte con interviste a compagni di viaggio come James Murphy, Nancy Whang, Erol Alkan, Tiga, Justice, Busy P, So-Me, Pesche, la crew della Kitsuné e i Klaxons.
Appena conclusa la presentazione del film a Londra, i Soulwax partiranno per un mini tour promozionale di cinque settimane in Europa e durante queste date, per i fan, ci sarà la possibilità di assistere alla proiezione del documentario in ogni città che ospitera il concerto.

Abbiamo recentemente incontrato le menti del progetto Soulwax e 2 Many Djs, i due fratelli David e Stephen Dewaele, per una chiaccherata sul documentario in uscita, sulla loro produzione, il mondo musicale di oggi e di ieri ed alcune curiosità "fuori schema".

Posteremo sul blog questa intervista con le relative foto:
Giovedi 24 Aprile
in occasione della prima ufficiale del film.

(Vai all'intervista)

Fino ad allora l'anteprima/promo ufficiale di
"Part Of The Weekend Never Dies":

21/04/08

BURIAL DJ KICKS

- Frequenze News -

La teutonica K7! è orgogliosa di annunciare - e noi di divulgare la notizia - che la prossima puntata della ormai famosa collana Dj-Kicks, in uscita a Giugno, sarà compilata dalla star londinese del dubstep: signore e signori............Mr.Burial.
Non sarà un'estate calda a quanto pare.

>Info<
Artist: Burial
Title: DJ Kicks
Format: CD / 2LP
Label: !K7
Genre: Electronic / Dubstep
Int. Release Date: 23.06.2008
U.S. Release Date: July 8th 2008

TANTI AUGURI MR. SMITH

- Robert Smith, un ragazzo di 49 anni -

Stanchi di ricordare i personaggi che alla musica hanno dato (e danno) tanto, solo in seguito ad eventi funesti, a giornate-ricordo e altre cose tristi, partiamo in controtendenza: un compleanno.
Oggi, 21 Aprile 2008, compie 49 anni Robert Smith, Mr. Cure in persona. Un signore che in gioventù, preda della "depressione dark" che in quegli anni colpiva come un virus una buona parte dei giovani, aveva dichiarato: "Mi ucciderò prima dei 25 anni".
Ebbene, adesso, che di anni ne ha quasi il doppio, ammette :" A 25 anni avevo capito che ero riuscito a concludere qualcosa di buono nella vita e questo mi ha dato nuova carica. Oggi sono contento di poter sorridere su questa mia affermazione". Buon per tutti.
Trenta milioni di copie vendute, musiche e testi che hanno fatto ballare, cantare e sognare generazioni intere (e tuttora lo fanno), oggi, sul web e in radio, festeggiamo una vita.
Tanti Auguri Mr. Smith.

THE CURE "LOVESONG"

PORTISHEAD Live@MILANO Alcatraz

- 30 Marzo 2008 -



Difficile crederlo: sono passati undici anni e dopo aver consumato per tutto questo tempo i due dischi dei Portishead, oggi potrò addirittura vederli sul palco armati di nuovi brani. Talmente surreale e atteso questo momento che quasi non mi convince.
Mento: appena si spengono le luci all’Alcatraz di Milano uno strano gelo mi rapisce.
Fisso una colonna e improvvisamente compare l’ombra della sagoma di una donna: è magra, con le spalle chiuse e il capo chino, è proprio lei, è Beth Gibbons... e dietro di lei ci sono gli stessi compagni che hanno fatto la Storia del del Trip-Hop di Bristol. Quelli dei groove assassini e grigi, umidi e sensuali, sono proprio loro, su un palco scarno ma essenziale accompagnati da altri tre turnisti e da tre schermi in bianco-nero.
Le immagini spezzate e sovraesposte dei video riprendono l’antico stile del clip di “All Mine”: le riprese regalano al pubblico tutti i particolari più inscrutabili, dalle pedaliere della chitarra, alle mani della Gibbons aggrappata di tutto peso e sofferenza all’asta del microfono, alle bacchette di Barrow che incendiano sincopate l’aria.
È tutto perfetto, i suoni sono veri, alla faccia dell’elettronica campionata e dei computer. Chitarre, percussioni, basso, scratch, pads e cuori, ecco la formula vincente di una band elettronica che suona gli strumenti “di legno”.
La band, non spaventata dagli undici anni di assenza dai palchi, attacca il pubblico con i due brani di apertura dell’ancora non licenziato album “Third”.
“Silent” è una canzone che ringhia vendetta confusa da una chitarra noise in pieno stile Sonic Youth, “Hunter” è invece una ninnananna da Tim Burton: convulsa, suadente e tetra.
Questi sono i nuovi Portishead: il loro fregio sonoro e canoro è inconfondibile, si respira ancora il grigio degli anni ’90 ma undici anni chiusi in un cassetto hanno senza dubbio avuto il loro effetto, hanno custodito perfettamente la voce di Beth Gibbons e le hanno costruito attorno una tesa e geometrica tela di suoni ruvidi, asciutti e sofferti. Cambiano gli ingredienti ma la miscela finale è la stessa: la perfetta coesistenza di poesia e gelo meccanico.
D’ora in poi la performance non risparmia più nulla e nessuno: le note di "Glory Box" “Numb” e “Over” stendono il pubblico assorto da un sogno divenuto realtà e si alternano con i brani nuovi; dalla Kraftwerkiana “The Rip” alla fascinosa “Magic doors”.
Il culmine si raggiunge con “Machine gun”, primo singolo che sarà estratto da “Third”, la violenza e la poesia si fondono chirurgicamente e convincono definitivamente il pubblico che i Portishead fanno ancora sul serio. Il tempo mi ha rapito, sono già passati 90 minuti ma mancano ancora due perle. Dopo un breve respiro infatti si insinuano lente le note di “Roads” e la voce di Beth spacca il cuore a tutto l’Alcatraz. Sembra il migliore epilogo per celebrare il ritorno dei Portishead ma proprio loro non ci stanno e decidono di lasciarci con l’ancora inedito “We carry on” giusto per sottolineare che non c’è solo pace amore nel loro animo. Suona tutto come un graffio crescente, ogni giro è sempre più profondo e colmo di chitarre, sette minuti di ipnosi e d’improvviso STOP.
Ecco i Portishead che se ne vanno elegantemente immacolati e di ghiaccio.

Toffolomuzik

20/04/08

FAST REVIEWS

- Consigli veloci -

MASKED MARVELS
"Old Farts And Young Tarts"
Billy’s Bones Records
Primo disco per questa fantastica band italiana che unisce il ragtime e il blues degli anni 20 con lo psychobilly passando per la follia di Tom Waits e l’acidità dei Dead Brothers! Il disco è stato registrato in un salotto con 2 microfoni panoramici e un ampli da 5 watt. Il suono è ruvido, tagliente… ma non è prettamente Lo- Fi.


FRIGHTENED RABBITS
"The Midnight Organ Fight"
Fat Cat
Gruppo formato nel 2003 dai fratelli Scott e Grant Hutchison, i Frightened Rabbit sono un gruppo dedito a certo pop rock trasversale, tutt’altro che convenzionale. La band proviene da Selkirk, nelle vicinanze di Glasgow, città che da sempre ha un’importanza primaria nel panorama musicale mondiale. Il suono dei Frightened Rabbit è l’ideale incontro di Pixies, The Delgados, Arcade Fire e Okkervil River. Il disco è stato registrato da Peter Katis (Mercury Rev, Interpol)
MP3:Frightened Rabbit - Poke


SERGE GAINSBOURG
"Les Annes Psychedeliques 1966 To 1971"
Le Smoke Disques
Tutto il Gainsbourg piu freak e funky che si potrebbe mai desiderare servito in un unica antologia di 22 brani del repertorio psychedelico. In questo album prezioso è racchiuso il lato piu groovy ed oscuro di Serge, compresi brani super rari estratti da colonne sonore di film come Le Pacha, Anna, Ce Sacré Grand-Pere, Cannabis, e Manon 70! Tutte le tracce traboccano del suo stile unico con alcuni dei passaggi piu sublimi della carriera di Gainsbourg e degli arrangiamenti di maestri del calibro di Michel Colombier e Jean-Claude Vannier. Indispensabile!


MURDER BY DEATH
"Red Tooth & Claw"
Vagrant
I Murder By Death si sono fatti notare sin dal 2000 con il loro stile definibile come dramatic post-punk vs Americana noir con il meglio di Nick Cave. Questo è il loro quarto album che li trova al picco della loro capacità compositiva e pregno di riferimenti addirittura da cineteca. Red Of Tooth And Claw è stato registrato dal produttore Trina Shoemaker (Queens Of The Stone Age, Emmylou Harris, Iggy Pop) presso i Dark Horse studios in Tennessee. L'album cattura il drama e il sapore oscuro del loro suono immerso in ambienti misti del vecchio West e Vecchio Testamento, e cosparso di classici archetipi tra bene e male, bramosia e tradimento.


THE DOLLS
(Vladislav Delay aka Luomo, Antye Greie e Craig Armstrong)
"S/T"
Huume Recordings
The Dolls propone l’incontro del piano ricercatissimo di Craig Armstrong con una tessitura ritmica delicatissima, creata sia live che riprodotta elettronicamente dal genio di Vladislav Delay (aka Luomo). Come se tutto ciò non bastasse si aggiunge la voce della finlandese Antye Greie (aka AGF) ad arricchire di intensa umanità un lavoro unico per intensità e raffinatezza. Il meglio dell'avant-garde pop.


AA.VV.
"An England Story"
The Culture of the MC in the UK 1984-2008
SoulJazz
An England Story è la prima retrospettiva inglese sulla lunga storia dei Master of Ceremonies nati sotto la Corona Britannica. Dal Dancehall al Dubstep, dall'hip hop alla jungle, dal grime al garage, l'Mc è stato sempre presente e fondamentale nello sviluppo di questi generi musicali. Artisti come Roots Manuva, General Levy e Ty sono solo alcuni dei tanti ospiti qui presenti. How Jamaica changed voice of teenage Britain.......

19/04/08

SUPPORT YOUR LOCAL RECORD STORE

- Today Is The Record Store Day -

"Cosa ascolti quando entri nel tuo negozio favorito per il download? Niente. E chi incontri? Nessuno. Chi ti consiglierà di smetterla di ascoltare questo e di cominciare ad ascoltare quest'altro? I negozi dischi non possono salvarti la vita, ma possono dartene una migliore."
Nick Hornby

Oggi è la giornata a sostegno dei negozi indipendenti di dischi. Quelli piccoli, di quartiere. Gli ultimi avamposti alla globalizzazione. Messi in estrema difficoltà dalla crescita inarrestabile ed esponenziale del mercato digitale e dal crollo degli acquisti. Ricchi di storia e di storie da raccontare ai clienti affezionati, senza fretta, con competenza e passione. Dove si discute e ci si confronta. Dove un consiglio a quattr’occhi vale piu di “customers who bought this item also bought”. Dove c’è sempre qualcuno che pensa di saperne piu di te. Dove al titolare basta un attimo per capire se stai cercando i Liars o i Lyres, gli Horrors o i The Horrors (in the red). Dove trovi ancora i dischi in vinile.
Insomma, posti da veri romantici.
Salviamo quei negozi di dischi - lì risiede l'anima della musica!


“...nessun luogo può cambiare la tua anima più dei piccoli negozi di dischi.”
Nick Hornby - Alta Fedeltà

18/04/08

GANG OF FOUR

- Sabato 02 Agosto @ Pescara Indie Rocket Festival -

Dopo oltre venti anni tornano a suonare insieme i membri fondatori dei GANG OF FOUR, con la formazione che registrò nel 1978 Entertainment’. Considerati tra i protagonisti della scena post punk e vicini a band come Stranglers, The Fall e Clash.
I membri originari dei Gang Of Four sono il cantante Jon King, il chitarrista Andy Gill, il bassista Dave Allen e il batterista Hugo Burnham. In attività dal 1977 al 1984, si sono riformati due volte negli anni novanta con King e Gill.

Oggi sono tornati a suonare insieme e terranno un unico concerto in Italia all’Indie Rocket Festival di Pescara il 2 Agosto.

I Gang Of Four sono una punk rock band fortemente influenzata da funk e dub reggae, e si dedicano a temi incentrati sulle difficoltà della società moderna. Il loro primo disco, ‘Entertainment!’ è stato inserito nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi secondo Rolling Stone.
Definiti i padrini della scena crossover e di un certo modo di fare punk, i Gang Of Four hanno ispirato il funk punk dei primi Red Hot Chili Peppers, il crossover politicizzato dei Rage Against The Machine, e il post hardcore americano di Minutemen e Husker Du. King e Gill sono due personaggi unici che hanno inventato uno stile unico capace di durare nel tempo e proiettare i Gang Of Four tra le band più apprezzate e amate di tutti i tempi.
Il loro primo singolo, "Damaged Goods", (1978, Fast Records - vedi Mp3 in fondo), arrivò al primo posto delle classifiche riservate alla musica indie e fu molto trasmessa sui programmi radiofonici di John Peel. Ciò indusse Peel a sostenere due radio session con la band, che con varie performance dal vivo portarono il gruppo all’attenzione del pubblico internazionale.
Con la EMI nel 1979 hanno pubblicato il singolo "At Home He's a Tourist", che entrò direttamente nel top 40 inglese. Invitati ad apparire al programma BBC Top of the Pops, se ne andarono quando gli fu chiesto di cambiare alcune parole nei testi della canzone: infatti la versione originale di “At Home He’s a Tourist” era troppo sovversiva per quel programma. Così il singolo fu messo al bando dalla BBC, e di conseguenza i Gang of Four persero il sostegno da parte della EMI, che all’epoca cominciò invece a concentrarsi sui Duran Duran. Anche il singolo "I Love a Man in a Uniform" fu messo al bando dalla BBC, durante la guerra nelle isole Falkland nel 1982.
Nel 1984 durante un tour americano Dave Allen fu sostituito da Sara Lee dei B-52's, e solo pochi mesi uscì dalla band anche Hugo Burham.
Come i Velvet Underground prima di loro, i Gang of Four influenzarono altri musicisti molto di più di quanto suggerito dalle vendite dei loro dischi. Ispirarono in particolare celebri gruppi alternative rock degli anni ottanta e novanta, anche se pochi di tali artisti ebbero il loro stesso impegno sociale e politico. Mentre molti musicisti si sono rifatti non poco allo stile punk-funk del gruppo di Leeds, in essi raramente è presente la stessa implicazione sociopolitica che caratterizzava invece i testi di Jon King. Tuttavia alcune band statunitensi, come i Fugazi, si sono dimostrate in grado di continuare le tematiche affrontate dal quartetto.
Di recente la band ha ripreso ad avere popolarità, dapprima con l’emergere di nuove realtà post-punk come The Rapture, Liars e Radio 4 e poi con l’ascesa di Franz Ferdinand e Bloc Party, due gruppi che hanno nel dna diverse cellule sonore dei G.O.F. e che hanno conquistato i favori dei critici e di un pò tutto il mondo musicale attuale. Nell’ottobre del 2005 i Gang of Four hanno rilasciato un album con registrazioni scartate dai dischi ‘Entertainment!’ e ‘Solid Gold’ (Foto) e proprio a giugno, prima del concerto italiano, usciranno con un nuovo attesissimo lavoro originale dopo anni..

(un grazie a) Davide - Grinding Halt Concerti

(Mp3) Gang Of Four - Damaged Goods
More Info @ www.myspace.com/gangoffour

PLEASE, COVER ME

- Comfort Cover Cream: Acoustic Sounds 4 your Weekend -

Nella terminologia musicale, una cover è la reintepretazione o il rifacimento di un brano musicale - da altri interpretato e pubblicato in precedenza - da parte di qualcuno che non ne è l'autore originale. La differenza tra interpretazione e cover non è ben definita: in genere quando un musicista interpreta un brano considerato un classico della musica eseguito innumerevoli volte si esita ad usare il termine cover (si parla in questo caso piuttosto di interpretazione). Il termine cover è invece maggiormente utilizzato per indicare la reinterpretazione di brani relativamente recenti.
I diritti economici e le rendite relative alla riproduzione del brano rimangono degli autori originali (eccetto la remunerazione relativa alla mera interpretazione), i cui nomi devono solitamente essere pubblicati in calce alla riproduzione audio. Una cover, perciò, è qualcosa di ben diverso da un plagio, in cui gli autori originali non vengono menzionati. Gli autori (o i possessori dei diritti) che acconsentono alla reinterpretazione vengono remunerati per questo. Talvolta, nell'interpretare una cover, i testi sono modificati o tradotti in un'altra lingua; in tal caso i diritti possono essere divisi percentualmente a seconda dell'entità delle modifiche tra l'autore originale e colui che ha apportato le modifiche.
Negli anni 50, agli albori del rock and roll, molti brani di successo delle prime star di colore furono reinterpretate in versioni più leggere, in modo da essere più vendibili e fare da ponte tra il pubblico giovanile e quello più conservatore dei genitori e delle emittenti radiofoniche. Molto spesso le versioni originali erano state realizzate da artisti di colore e non sarebbero state trasmesse da molte radio americane. Venivano quindi realizzate versioni edulcorate dei brani, cantate da cantanti bianchi, che spesso ottenevano grande successo, oscurando (e "coprendo") le versioni originali. Questi rifacimenti venivano chiamati cross cover version.

Da allora, particolarmente in ambito pop e rock, il termine cover si è diffuso ed ha assunto il suo attuale significato comune.

da Wikipedia




Damien Rice - Halleluja (Leonard Cohen)
The Streets - Your Song (Elton John)
Abbie Gardner - Hit the Road Jack (Ray Charles)
Ben Gibbard - Thriller (Michael Jackson)
Chris Cornell - Billie Jean (Michael Jackson)
The Last Dinosaur - Beat it (Michael Jackson)
Tegan and Sara - Dancing in the Dark (Bruce Springsteen)
Junip - The Ghost of Tom Joad (Bruce Springsteen)
Patricia O'Callaghan - Better Man (Pearl Jam)
Mom's Favourite Vase - London (Smiths)

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